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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Polizia penitenziaria, la protesta: "Troppo pochi, qui non si lavora in sicurezza"

Presidio davanti alla casa circondariale di via Aspromonte: mancano 15 operatori rispetto alla pianta organica e si ricorre agli straordinari

Presidio di protesta questa mattina davanti al carcere di Latina – in contemporanea con gli altri istituti penitenziari di Regina Coeli a Roma, Frosinone, Viterbo e la Prefettura di Rieti – da parte degli agenti di polizia penitenziaria che hanno indetto lo stato di agitazione in tutto il Lazio. La manifestazione, che riunisce tutte le sigle sindacali – Sappe, Osapp, Uil Pa, Uspp, Cnl Cisl e Cnpp – ha l’obiettivo di "accendere i riflettori sulla gravità della situazione in cui versano gli istituti penitenziari e sedi e servizi vari di tutta la regione e la necessità di risposte rapide e concrete da parte delle autorità competenti per garantire sicurezza e dignità sia per i lavoratori che per i detenuti al fine di miglioramento le condizioni lavorative di tutto il personale".

Nel Lazio mancano 900 operatori rispetto ai 3700 previsti in organico, elemento al quale si somma il sovraffollamento con la presenza di oltre 6.500 detenuti mentre i posti disponibili sono 4.800. Per quanto riguarda la casa circondariale di via Aspromonte ci sono complessivamente 65 stanze di detenzione all’interno delle quali dovrebbero esserci 77 detenuti mentre in realtà a oggi ce ne sono 120. L’indice ha quindi raggiunto il 170% circa, numero che colloca la casa circondariale del capoluogo pontino tra quella maggiormente sovraffollate. Gli agenti di polizia penitenziaria impiegati sono120, 15 in meno rispetto all’organico.

"Siamo stanchi di lavorare in queste condizioni - raccontano gli operatori davanti al carcere - stanchi delle aggressioni che spesso subiamo, stanchi di un eccessivo numero di ore di straordinario. Qui - concludono - si lavora in condizioni difficilissime". 

"Ora come non mai servono interventi concreti ed urgenti - sottolinea il segretario della Fns Cisl Massimo Costantino - il personale è stremato. Occorre garantire e tutelare gli operatori penitenziari perchè garantire la sicurezza delle carceri significa garantire la sicurezza di tutta la comunità".

Così le organizzazioni sindacali hanno dichiarato lo stato di agitazione interrompendo tutte le trattative in corso e tornano a chiedere interventi urgenti per lo scorrimento delle graduatorie da parte del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria al fine di colmare le carenze di personale.

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