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Cronaca

"Fammi bere o te strappo er core": così Roberto Ciarelli spadroneggiava in zona pub

Il 26enne accusato di violenza privata per le aggressioni ai titolari di alcuni locali della movida dove consumava senza pagare

Era diventato il terrore dei titolari e barman di alcuni locali della zona dei pub nel centro di Latina dove entrava e consumava secondo lo stile del clan: senza pagare e minacciando pesanti ritorsioni sbandierando il proprio cognome e ciò che implicava appartenere a quella famiglia.

Roberto Ciarelli, 26 anni, raggiunto questa mattina da ordinanza cautelare in carcere con altri esponenti della sua famiglia è chiamato a rispondere tra gli altri reati, di violenza privata per alcuni episodi che hanno avuto come scenario la zona della movida. Uno degli episodi oggetto dell’indagine risale al febbraio dello scorso anno quando il ragazzo ha lanciato alcuni oggetti che erano sul bancone di un pub di via Cesare Battisti contro la barista che gli aveva comunicato l’impossibilità di consumare all’interno per le misure anti Covid, poi era uscito ed aveva picchiato con calci e pugni il proprietario. “Schiava famme sto cocktail… se chiamate la polizia ve strappo er core dal petto” è una delle frasi con le quali si era rivolto alla ragazza, poi ascoltata dalla polizia intervenuta su richiesta del titolare dell’attività. 

Scene analoghe un paio di mesi dopo in un altro locale della zona pub. Questa volta in via Neghelli, dove Roberto Ciarelli si è presentato pretendendo di consumare prima di pagare. “Ma tu veramente stai aspettando i soldi per farmi il drink? Fammi questi drink prima che ti do due pizze e te lo ribalto questo locale”. Anche in questo caso non è andata a finire bene visto che le immagini di sorveglianza hanno immortalato Ciarelli, spalleggiato in un primo momento da Alessandro Artusa, aggredire violentemente con calci e pugni poi con una bottiglia e una sedia un operatore addetto alla sicurezza della zona pub.

“Sono seriamente preoccupato da queste situazioni – ha raccontato il titolare del locale – perché conosco la provenienza criminale di Roberto Ciarelli e la conoscono i miei collaboratori. La sua fama criminale incute timore tra i ragazzi che lavorano nel mio locale: dopo alcuni episodi qualcuno mi ha detto che non era più disposto a collaborare con il pub. Non vogliono avere a che fare con gli zingari di Latina, con il loro atteggiamento minaccioso e vessatorio”.

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