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Cronaca

Elena Santarelli pubblica la lettera dello zio suicida: "Lo Stato faccia di più per chi ha figli con handicap"

La tragedia ieri, 23 luglio, a Latina. L'uomo si è lanciato dall'ottavo piano di un palazzo di Corso della Repubblica

"La Prader willi mi ha consumato, distrutto senza forze, ora sento già il secondo mostro che si è impossessato di me. Chiedo scusa alla mia famiglia (tutta) ma non ho la forza per affrontarlo. Mario prendi il comando e già so che lo farai, ciao, grazie. Dani ciao. Vale scusa, Lalla scusa ciao. Tommi Vittoria nonno va sulla “luna", ciao bambini, ciao studiate. Ciao a tutti quelli a cui ho voluto bene, amici cari. Chiedo ai politici di fare di più per le famiglie con persone con handicap".

"Questa è la lettera che mio zio Vittorio ha lasciato a mia zia Clara (sorella di mia madre) ieri mattina sul tavolo prima di togliersi la vita dall’ottavo piano di un palazzo a Latina". Comincia così il lungo post con cui Elena Santarelli denuncia su Instagram il suicidio del proprio parente, avvenuto nella mattinata di ieri, al termine di una vita segnata dalla grave malattia della figlia affetta dalla Prader Willi. Il 69enne si è tolto la vita ieri mattina, 23 luglio, lanciandosi dall'ottavo di un palazzo di Corso della Repubblica.

"Può essere giudicato come atto di vigliaccheria ma non è così - scrive la Santarelli - Un gesto chiaro di un ultimo sacrificio verso la famiglia e verso tutte le famiglie che vivono questa condizione". La sindrome di Prader-Willi è una malattia genetica rara caratterizzata da anomalie ipotalamico-pituitarie associate a grave ipotonia nel periodo neonatale e nei primi due anni di vita e alla insorgenza di iperfagia, che esita nel rischio di obesità patologica durante l'infanzia e nell'età adulta, a difficoltà di apprendimento e a disturbi comportamentali o problemi psichiatrici gravi.

"Da 37 anni - racconta ancora Elena - mi zio era l’ombra di sua figlia Daniela. Era insieme a mia zia un vero e proprio “care giver“ dedicando tutte le sue energie alla figlia malata, e come tutti i care giver ci si sente lasciati soli (non dalla famiglia). Pochi giorni fa aveva scoperto di essere affetto da una malattia, questo è il secondo mostro di cui parla (...)". Zio Vittorio era una bella e brava persona che aiutava tutti con il sorriso sulle labbra e vorrei che tutti lo ricordassero per tutto quello che ha fatto prima di compiere questo gesto estremo. Zio voleva che si parlasse della prader willi e questo è il mio contributo al tuo volere zio Vito. Ti vogliamo tutti bene zio, hai lasciato un grande vuoto. Ci prenderemo tutti cura della sua famiglia". 

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