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Cronaca

Estorsioni e violenze, gli interrogatori dei Ciarelli: "Tutte false le accuse dei pentiti"

Ascoltati in carcere gli esponenti del clan colpiti da ordinanza cautelare: Patatone Di Silvio: "Avrei fatto un'estorsione ma ero in carcere in quel periodo"

Primi interrogatori in carcere oggi per alcune delle quindici persone del clan Ciarelli arrestate per estorsione, truffa, violenza privata, danneggiamento e lesioni, reati aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolazione mafiosa nell’ambito di una indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma e condotta dalla squadra mobile di Latina.

Tutti i destinatari del provvedimento erano già detenuti quindi gli interrogatori si sono svolti nelle carceri dove sono ristretti gli indagati. Ad ascoltare Roberto Ciarelli su rogatoria del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma è stato il gip Giorgia Castriota presso la casa cirocndariale di via Aspromonte. L’uomo, assistito dall’avvocato Amleto Coronella, si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha però fatto spontanee dichiarazioni in riferimento alla vicenda dell’appartamento preso in affitto da un avvocato di Latina da Manuel Agresti e nel quale poi vivevano in realtà la madre di Ciarelli, Maria Grazia Di Silvio e Gina Rocco. Ha raccontato di essere stato lui ad avere organizzato il tutto non avendo più una casa dove vivere.

Si è svolto invece nel carcere di Civitavecchia l’interrogatorio di Costantino Di Silvio detto Patatone, difeso dall’avvocato Luca Melegari, che ha risposto alle domande negando tutte le accuse e spiegando come nel 2013, anno della tentata estorsione che gli viene contestata, lui era detenuto già da due anni quindi non ha potuto materialmente commetterla.

E sempre a Civitavecchia è stato ascoltato Manuel Agresti, assistito dagli avvocati Daniela Fiore e Simone Vittori: anche lui ha risposto e si è difeso spiegando di vere pagato regolarmente il canone di affitto all’avvocato fino a quando è rimasto nell’appartamento e ha respinto gli addebiti derivanti da alcune dichiarazioni rese dal pentito Andrea Pradissitto. La difesa ha chiesto gli arresti domiciliari. 

Gli interrogatori proseguiranno nei prossimi giorni. 

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