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L'analisi

Infortuni sul lavoro: la provincia di Latina seconda nel Lazio per denunce e casi mortali

Il focus della Uil sui dati dell'Inail relativi ai primi sette mesi del 2022 e i numero confrontati con quelli del 2021

Focus della Uuil su infortuni e morti sul lavoro secondo i dati elaborato dall'Inail. Il recente studio reso noto dal sindacato esamina quanto accaduto nel mondo del lavoro nei primi sette mesi del 2022 e confronta i dati con lo stesso periodo dell'anno precedente. Un "panorama inquietante", lo definisce Luigi Garullo, segretario della Uil di Latina. "Il numero degli infortuni sul nostro territorio - spiega - ha raggiunto a luglio di quest'anno le 3.502 unità mentre erano state 1.920 nello stesso periodo del 2021. Significa una crescita di 1.582 casi, che può essere riscontrata anche analizzando soltanto quanto accaduto a luglio scorso, quando la nostra provincia ha contato 525 infortuni, contro i 234 del luglio 2021. Tra l’altro, purtroppo, il trend non sembra decrescere, visti anche i tragici accadimenti di cronaca più recenti”.

Nell'arco dunque di sette mesi i dati posizionano il territorio pontino al secondo posto tra le province del Lazio, dopo Roma dunque, che ha fatto registrare 26.747 casi, Un tutta la regione gli infortuni sul lavoro sono stati complessivamente 34.762 nel 2022 rispetto ai 20.863 del 2021.

Per quanto riguarda poi il capitolo degli infortuni mortali, sono stati 52 in tutto il Lazio nel periodo compreso tra gennaio e luglio 2022. Dieci di questi si sono verificati in provincia di Latina contro i 9 nel 2021. Le malattie professionali sono state invece 1.407 nei primi quattro mesi dell'anno in tutta la regione rispetto alle 1.276 del primo quadrimestre. Le patologie del sistema osteo muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio rappresentano le malattie più denunciate. “La nostra provincia – conclude Garullo – è in controtendenza rispetto agli altri territori che hanno visto crescere le malattie professionali. Sono state 241 le segnalazioni inviate all’Inail, mentre erano state 269 nei primi quattro mesi del 2021. Ma questo calo non deve trarre in inganno, perché il dato regionale è in crescita. Anche se parliamo di dati che saranno definitivi a fine anno, già da adesso notiamo una chiara predisposizione all’aumento che non lascia affatto tranquille le persone che ogni giorno si recano sui posti di lavoro, segno evidente che sotto il profilo della salute e della sicurezza c’è ancora molto lavoro da fare. Servono interventi immediati e maggiori controlli. Su questo fronte la Uil è fortemente impegnata con la campagna nazionale #ZeroMortiSulLavoro, una battaglia di civiltà che vuole conseguire l’ambizioso risultato di rendere i posti di lavoro luoghi sicuri, perché non si può morire di lavoro”.

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