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Cronaca

Banda dei furti in villa: oggi a Napoli gli interrogatori dei dieci arrestati

Compariranno davanti al gip del tribunale di Latina i componenti del gruppo che svaligiava case e appartamenti in provincia di Latina e nel centro Italia

Iniziano oggi a Napoli gli interrogatori dei componenti della banda dei furti finita agli arresti giovedì scorso dopo un'indagine della squadra mobile di Latina partita dal colpo commesso il 15 ottobre del 2017 in via Palermo, a Latina, e dall'uccisione di uno dei ladri, Domenico Bardi. 

I dieci arrestati, quattro dei quali erano già finiti in carcere dopo le indagini sull'episodio di via Palermo, saranno ascoltati dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Latina Giorgia Castriota che ha rinunciato alla rogatoria e si recherà direttamente a Napoli. In nove si trovano in carcere (Giuseppe Rizzo, Salvatore Quindici, Antonio Bellobuono, Maria Rosaria Autore, Salvatore Pepe, Salvatore Merolla, Davide Mirra, Pasquale Caiazza, Adele Iannuzzelli. Destinatario della misura di custodia cautelare ai domiciliari è invece Antonio Cigliano. 

Le indagini della squadra mobile di Latina avevano accertato circa un centinaio di furti commessi soprattutto nel capoluogo pontino e in provincia ma anche nelle province di Roma e di Frosinone e in diverse città del Centro Italia, in particolare nelle Marche e in Abruzzo. Ognuno, all'interno dell'organizzazione, aveva compiti e ruoli precisi. Da quanto emerge dalle carte dell'inchiesta il capo era Salvatore Pepe, che aveva partecipato all'organizzazione di almeno 38 furti. Tra gli uomini della banda c'era poi chi aveva ruoli operativi, come Salvatore Quindici e Antonio Bellobuono, chi si occupava di faceva da "palo" o chi si occupava delle auto per le trasferte, del trasporto di arnesi da scasso e della refurtiva. Alle due donne era invece assegnato l'incarico di aprire la strada al gruppo accertandosi che nell'appartamento da svaligiare non fosse presente nessuno.

La tecnica usata, come emeso dall'inchiesta, prevedeva un'organizzazione metodica. Il gruppo infatti individuava auto di lusso parcheggiate ne pressi di teatri e ristoranti in concomitanza di eventi particolari, poi attraverso una rapida visura alla banca dati Aci carpiva nome e indirizzo del proprietario di casa andando a colpo sicuro.

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