Bancarotta, slitta di un altro anno la sentenza per Angelo Tripodi e i Santoro
Nuovo rinvio del procedimento a carico del consigliere regionale. Il Tribunale ha fissato la prossima udienza a aprile 2025 perchè aveva a ruolo troppe cause
Ancora un rinvio, e decisamente non a breve termine, del processo per bancarotta a carico di Fabrizio e Raffaele Santoro e del consigliere regionale di Forza Italia Angelo Tripodi.
L’udienza odierna davanti al secondo collegio penale presieduto da Francesca Coculo doveva essere quella conclusiva: era infatti prevista la discussione e poi la sentenza. Ma a causa dell’eccessivo numero di processi inseriti nel ruolino il Tribunale ha stabilito il rinvio al 14 aprile del prossimo anno. Senza peraltro sospendere i termini per la prescrizione.
La vicenda è decisamente vecchia: i fatti contestati risalgono in effetti al novembre 2011 e riguardano la distrazione di un autocarro e di un furgone risultati sottratti, secondo l’inchiesta della Procura, dalla curatela fallimentare della ditta Limestone, società che si occupava della gestione di una cava a Priverno e della quale Tripodi era rappresentante legale questione mentre Fabrizio Santoro era socio unico della società Italscavi. I fatti contestati risalgono al 2014 e al rinvio a giudizio si è arrivati nel febbraio 2017. Ma i tempi si sono incredibilmente allungati: le udienze si sono tenute a maggio 2023, poi a novembre 2023 quando era prevista la discussione con le richieste del pubblico ministero, gli interventi della difesa e poi la sentenza ma la revoca del legale da parte di Fabrizio Santoro ha costretto il Tribunale a nominarne uno di ufficio che ha chiesto i termini a difesa per poter studiare il fascicolo. Tutto rinviato a oggi ma così non è stato e se ne riparlerà tra più di un anno. Ammesso che non intervengano nuovi motivi per far slittare l'udienza.