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Cronaca

Lo stato della giustizia in provincia: aumentano peculato, corruzione e violenze in famiglia

La relazione del Procuratore generale presso la Corte di appello: diminuisce l'arretrato pendente sia nel civile che nel penale

Un anno di super lavoro in provincia di Latina con molte indagini e un aumento dei reati relativi all'acquisizione di profitti illeciti, anche con riguardo al conseguimento indebito del reddito di cittadinanza e un diffuso malaffare dei pubblici amministratori di alcuni Comuni, come testimoniato dal dato statistico relativo all'aumento dei procedimenti per i delitti di peculato e corruzione. Sono questi gli elementi principali che emergono dalla relazione del Procuratore generale presso la Corte di appello di Roma Antonio Mura presentata in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, relazione che contiene anche una parte relativa allo stato della giustizia sul territorio pontino.

Lo stato della giustizia in provincia

Sono aumentati gli episodi di violenza in ambito familiare come conseguenza del lockdown mentre “si riscontra una flessione dei delitti contro la persona (a fronte però di un aumento dei procedimenti per sequestro di persona) e, a fronte di una diminuzione del dato relativo ai furti, un pericoloso aumento di quello sulle rapine. Sempre elevato è il dato delle truffe ed in aumento quello relativo ai reati di falso. Viene inoltre segnalato un preoccupante aumento dei delitti in materia di incendio. In aumento, da 13 a 20, anche il numero dei procedimenti per omicidio”. “Il circondario si caratterizza – si legge ancora nella relazione - per un forte tasso di criminalità, che spazia da forme di criminalità organizzata autoctona (oggetto di diversi procedimenti giudiziari e di numerosi provvedimenti cautelari e di condanna) a forme di violenza comune vale a dire reati contro il patrimonio e la persona”. Sono state portate a termine importanti indagini relative ad illiceità nella gestione di procedure di affidamento di pubblici appalti e nel rilascio di provvedimenti concessori da parte di amministrazioni comunali, con formulazione di richieste di misure cautelari ed interdittive.

L'arretrato nel penale

Rispetto all’arretrato a piazza Buozzi nel settore penale si è complessivamente registrato un aumento delle definizioni e delle pendenze in tutti i settori in particolare  nell’ufficio Gip/Gup dove le definizioni di procedimenti a carico di soggetti noti sono passate dalle 6.700 del 2020 alle 8.043 del 2021, con un aumento del 20%. Le pendenze sono diminuite nella misura del 10,6% quanto ai processi di competenza collegiale (495, a fronte delle 554 del periodo precedente), del 7,3% i processi di competenza monocratica (11.209 a fronte delle 12.093 del periodo precedente) e del 15,8% i procedimenti pendenti presso la sezione Gip/Gup (8.525, a fronte dei 10.121 del periodo precedente).

L'arretrato nel civile

Per quanto riguarda il settore civile c’è stata una sopravvenienza totale di 15.818 procedimenti con un aumento del 4% rispetto al 30 giugno 2020 e le definizioni sono state 18.802, con un aumento dell’8. Le pendenze finali sono diminuite dell’11% passando dai 26.454 procedimenti del 30 giugno 2020 ai 23.470 del 30 giugno 2021. La materia che ha avuto il maggior numero di sopravvenienze è quella della famiglia e dei minori mentre è proseguita l’attività di riduzione dell’arretrato ultra-triennale, passato da 2074 a 1763 procedimenti.

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