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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso / Aprilia

Neonato abbandonato, il richiamo del Garante della privacy: "Quel video non andava trasmesso"

Molte le testate giornalistiche che hanno scelto di pubblicare le immagini. Violata la deontologia professionale e la legge che protegge i dati personali, soprattutto in situazioni di particolari fragilità

Una palese violazione delle regole deontologiche nell'esercizio dell'attività giornalistica. E' il garante per la protezione dei dati personali a intervenire ora sul caso della donna che nei giorni scorsi ha lasciato un bambino di pochi mesi davanti al pronto soccorso della casa di cura Città di Aprilia. Mentre proseguono a ritmo serrato le indagini dei carabinieri per rintracciare la signora, le immagini immortalate dalle telecamere di sicurezza della struttura ospedaliera hanno già fatto il giro dei social, rese note da molte testate giornalistiche nazionali e locali che, venute in possesso del video, hanno scelto di pubblicarlo senza curarsi di quanto la legge prevede in questi casi in tema di tutela dei dati personali e di situazioni di fragilità e disagio.

"Nel caso odierno le immagini, peraltro registrate per altre finalità, non avrebbero dovuto essere trasmesse, in quanto lesive della dignità della donna, in un momento di particolare fragilità", scrive il Garante per la privacy. "Le immagini si pongono in evidente contrasto con le disposizioni della normativa privacy e delle regole deontologiche relative all’attività giornalistica, le quali, pur salvaguardando il diritto/dovere di informare la collettività su fatti di interesse pubblico, prescrivono agli operatori dell’informazione di astenersi dal pubblicare dettagli relativi alla sfera privata di una persona", si legge ancora nella nota del Garante. A chiare lettere dunque il Garante invita la stampa a non divulgare ulteriormente quelle immagini, che sono già da giorni in possesso delle forze dell'ordine e della procura che indaga sull'accaduto. Ma avverte anche che le violazioni commesse fino a questo momento saranno segnalate all'autorità giudiziaria.

"L'autorità ritiene pertanto doveroso invitare gli organi di stampa, i siti di informazione e i social media al più rigoroso rispetto delle disposizioni richiamate - si legge ancora - astenendosi dall’ulteriore diffusione delle immagini e si riserva comunque gli eventuali interventi di competenza nei confronti delle testate che hanno violato le regole deontologiche".

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