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Cronaca

Roma-Latina: “no all'autostrada, sì alla riqualificazione della Pontina”

E' la posizione dlle associazioni Ance Lazio, Acer e Ance Latina: "Nella situazione in cui siamo e con tutte le incertezze, l'autostrada non si farà mai. Usiamo i finanziamenti per la risistemazione della 148"

“No” alla realizzazione della Roma-Latina, sì riqualificazione e alla risistemazione della Pontina, trasformandola in una superstrada trasformandola. Questo il coro unanime che stamattina si è levato dalle associazioni di costruttori Ance Lazio, Acer e Ance Latina nell’ambito di una conferenza stampa che si è tenuta a Roma.

Associazioni che hanno pronta una lettera-apello per il presidente della Regione Lazio Zingaretti e il presidente del Consiglio Renzi per dire “no” alla solita “concessione all’italiana”, il no ad un’opera dal costo stimato di circa 3 milioni di euro e un fine lavoro stimato per il 2021, con un contributo pubblico previsto di 800 milioni, di cui, a oltre 10 anni dall'inserimento nella legge obiettivo (era il 2001), il Cipe ne ha stanziato solamente 468mila.

”Come sistema dei costruttori noi siamo ovviamente favorevoli al che si faccia una struttura così importante e che si facciano le concessioni - afferma Stefano Petrucci, presidente di Ance Lazio -, ma nella situazione in cui siamo, con i soldi già messi, con le incertezze sul tracciato e sui collegamenti, l'autostrada non si farà mai, soprattutto nei tempi che sono stati dichiarati, ovvero inizio lavori ad aprile 2015 e fine a dicembre 2021: questo non accadrà, basta vedere le situazioni simili in giro per l’Italia. Ovvero opere in concessione "all'italiana" come la Pedemontana lombarda, la Pedemontana veneta, la Brescia-Bergamo-Milano (Brebemi) e la Rho-Monza, fino al quadrilatero Umbria-Marche: tutte opere per cui il finanziamento e' - nel migliore dei casi - raddoppiato”.

“Se non ci sono abbastanza risorse - prosegue Petrucci - per fare veramente e rapidamente la Roma-Latina, usiamo quei 468 milioni già stanziati per sistemare veramente e rapidamente il tracciato di collegamento che già esiste, trasformando la Pontina in una superstrada veloce, realizzando le complanari e eliminando tutti gli incroci a raso". Per il presidente dell'Ance Lazio "i soldi basterebbero, e se si prendesse questa decisione politica non ci vorrebbe molto per far cambiare la delibera al Cipe".

Da qui l'appello a Zingaretti e Renzi; “vedetevi velocemente, e intendo entro una settimana, e cambiate questa delibera. Noi vogliamo che si aprano i cantieri e che lavorino gli operai, non gli avvocati: riconvertendo le risorse in sei mesi si avrebbero i progetti di messa in sicurezza e a primavera 2015 l'approvazione del progetto esecutivo. Poi, dividendo il tracciato in 10 lotti da circa 50 milioni di euro l'uno, a dicembre 2015, ovvero in sei mesi, si riuscirebbe a espletare le gare e ad affidare i lavori, con la consegna per dicembre 2017". In questo modo, ha concluso Petrucci, "senza dover ricorrere agli esempi Expo e Mose, si risolverebbero moltissimi problemi, dalla protesta degli ambientalisti fino alla questione dei pedaggi”.

Tra le riserve delle imprese sul progetto preliminare - conclude Davide Palazzo, presidente di Ance Latina -, la costruzione di un nuovo tracciato che prevede nella parte finale un ritorno su quello vecchio, e per giunta a pagamento, i soldi pubblici da stanziare verranno quadruplicati e ci vorranno vent'anni, e faccio una previsione ottimistica. Usando i soldi invece per la risistemazione, magari con la realizzazione della terza corsia, se serve, da Castel Romano a Roma, rimarrebbero forse addirittura anche alcune risorse per i Comuni delle province di Roma e di Latina. Con il progetto attuale, invece, si rischiano sub-subappalti al massimo ribasso: al territorio non restera' nulla e non ci sara' nessun aumento dell'occupazione, se non di quella in nero. Un'opera che non servirebbe a nulla, che resterebbe inutilizzata, e con un ritorno occupazionale a zero".

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