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Cronaca

Omicidio Vaccaro, Paolo Peruzzi evade dagli arresti domiciliari

Il 25enne, che risponde del delitto di Matteo Vaccaro, in concorso con altri cinque, è irreperibile da questa mattina. Nella lettera lasciata ai familiari fa intendere la possibilità di un gesto estremo

Quando stamattina la colf è andata in camera per svegliarlo non l’ha trovato. Paolo Peruzzi, 25 anni, condannato a sedici anni per la morte del giovane ristoratore Matteo Vaccaro, insieme ad altri cinque, è evaso dagli arresti domiciliari: il giudice gli aveva concesso la misura alternativa per gravi problemi psichici.

In mattinata il padre ha allertato i carabinieri riferendo che il figlio si era allontanato da casa e che temeva per la sua vita. In una lettera lasciata alla famiglia Peruzzi ha spiegato di non reggere il peso per quanto successo, di sentirsi vittima di un’ingiustizia, di un fatto che non ha commesso e per il quale ha anche collaborato. In quelle righe ha inoltre detto che avrebbe voluto chiedere scusa alla famiglia di Matteo e di non averlo fatto perché impossibilitato dal suo stato fisico e mentale.

Poi ha aggiunto ai familiari di non preoccuparsi, perché nel caso dovesse succedere qualcosa, raggiungerebbe un posto dove si risolverebbero tutti i problemi per il dolore causato, nonostante sia innocente.

Il suo stato mentale si sarebbe aggravato dopo la condanna e anche in seguito alla denuncia dei carabinieri che giovedì, nel corso di una perquisizione, avevano trovato otto grammi di hashish nella sua abitazione.

Peruzzi era stato colto da una profonda crisi d’ansia, i familiari avevano chiamato il 118. Aveva rifiutato il ricovero ed era stato sedato. Dopo due giorni la decisione di allontanarsi da casa, a piedi e senza cellulare. I carabinieri hanno avviato le ricerche

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