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Cronaca

Latina, arriva l'ordinanza del sindaco: bambini a scuola solo con le vaccinazioni in regola

Il Comune prende una posizione chiara sul tema e dispone che nessun bambino al di sotto dei 6 anni venga ammesso a frequentare la scuola senza la verifica delle vaccinazioni

Un'ordinanza del sindaco di Latina ha disposto che nessun bambino al di sotto dei 6 anni venga ammesso a frequentare la scuola senza la verifica delle avvenute vaccinazioni obbligatorie presso l'anagrafe vaccinale della Regione Lazio. Il Comune di Latina prende quindi una posizione chiara sul tema dibattuto dei vaccini, nell'incertezza tra la legge in vigore sull'obbligatorietà dei 10 vaccini e il decreto ministeriale sull'autocertificazione. 

L'ordinanza è stata trasmessa a tutti i dirigenti scolastici, agli asili nido pubblici e privat, alle scuole dell'infanzia presenti a Latina, oltre che ala Asl, alla Prefettura e al Ministero della Salute. Si dispone inoltre che l'inosservanza degli obblighi sanciti è punita con una sanzione amministrativa dai 25 ai 500 euro.

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"Il diritto alla salute e il diritto all’istruzione - commenta l'assessore all'Istruzione Gianmarco Proietti - sono sanciti dalla dichiarazione universale dei diritti umani, rispettivamente negli articoli 25 e 26. In uno Stato di diritto ad ogni diritto corrisponde un dovere: la vaccinazione del proprio figlio, oltre a rispondere al diritto alla salute del bambino, diviene un dovere nei confronti della comunità in cui si vive, in particolare modo un dovere verso i soggetti più fragili impossibilitati a sottoporsi alla vaccinazione per motivi di salute. Una comunità sana può garantire così a tutti il diritto all’istruzione altrimenti compromesso in caso di malattia. Questa introduzione per ribadire, in questa triste attualità, quanto affermato dai medici, dai ricercatori scientifici e anche dai dirigenti scolastici e cioè che per frequentare le scuole di ogni ordine e grado nella nostra città sarà necessario essere in regola con le vaccinazioni, che in campo sanitario le autocertificazioni sono dichiarazioni inutili (tanto più che il Lazio è tra le regioni con un’anagrafe vaccinale informatizzata di facilissima consultazione)".

"La scienza - prosegue Proieti - non risponde alle opinioni e alle maggioranze, e la scuola, luogo di costruzione dei saperi, dovrà essere sempre guidata dal pensiero scientifico. Vogliamo garantire il diritto alla salute di tutti, specialmente dei più indifesi. Vogliamo agire secondo scienza, come sempre la scuola deve operare, nel pieno rispetto del miglior interesse del bambino garantendo i diritti fondamentali, quello alla salute e all'istruzione.

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