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Cronaca Fondi

Sanità, fiaccolata a Fondi in difesa dell’ospedale San Giovanni di Dio

In piazza la Fondazione San Giovanni di Dio ed il Comitato pro ospedale invitano i cittadini di Fondi, Sperlonga, Lenola, Monte San Biagio e Campodimele a partecipare alle fiaccolata del 12 febbraio

Difendere a tutti costi l’ospedale di Fondi. Questo il motivo della mobilitazione della Fondazione San Giovanni di Dio ed il Comitato pro ospedale che per mercoledì 12 gennaio hanno organizzato una fiaccolata con partenza alle 17 proprio dal nosocomio.

Oltre alle autorità politiche e civili, è prevista la partecipazione di Sua Eccellenza il Vescovo di Gaeta Monsignor Fabio Bernardo D'Onorio con gli organizzatori che invitano a partecipare anche tutti i cittadini di Fondi, Sperlonga, Lenola, Monte San Biagio e Campodimele.
Con lo slogan “Non ci fermeremo”, i componenti delle due realtà in difesa del Presidio Ospedaliero Centro e in particolare del “San Giovanni di Dio” percorreranno le strade principali della città.

Il coordinatore del Comitato pro ospedale Lucio De Santis chiama a raccolta la cittadinanza del Comprensorio e, come ha sempre fatto, chiede alla politica di fare la sua parte fuori dalle logiche di appartenenza: “La paralisi dell’ospedale generata dalla mancanza di personale, ci fa essere antieconomici e quindi a rischiare nel lungo periodo la perdita di servizi. Nell'ultima assemblea pubblica con i sindaci del comprensorio che ha richiamato migliaia di persone è stata ribadita con chiarezza l'urgenza che l'ospedale di Fondi deve funzionare H24, come risulta dall’ordine del giorno approvato dei vari sindaci. Gli interventi paliativi dell’azienda non ci interessano e non servono”.

L’itinerario: via Provinciale per Lenola, via Appia, Via Roma, viale della Libertà, via Itri, via dei Latini, via degli Ausoni, via degli Osci, Via Toniolo, piazza IV Novembre, viale Vittorio Emanuele III, corso Appio Claudio. L’arrivo è previsto presso al Chiesa di Santa Maria con la celebrazione della Santa Messa. 

SENATORE CLAUDIO FAZZONE - In merito alla grave emergenza che interessa il Presidio Centro e l'ospedale San Giovanni di Dio di Fondi è intervenuto ieri anche il senatore di Forza Italia, Claudio Fazzone che ha scritto una lettera al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, affinchè anche in veste di Commissario ad acta per la Sanità del Lazio, convochi in tempi brevi una riunione, anche alla presenza di tutti i sindaci del Comprensorio di Fondi, al fine di analizzare la situazione.

"Con i tagli drastici di questi anni siamo arrivati a una situazione oltre la quale non è possibile andare. Il rischio concreto è di ridurre al collasso l’intero sistema che già oggi si resiste solo grazie all’impegno e alla dedizione di medici, infermieri e tecnici che lavorano in condizioni di grave disagio. C’è molto lavoro da fare sul versante della riorganizzazione, della lotta agli sprechi e alle inefficienze. C’è da riequilibrare il rapporto tra ospedali e medici sul territorio ma soprattutto c’è l’esigenza di tutelare e valorizzare le eccellenze che abbiamo a disposizione non depauperando un patrimonio a servizio dei nostri cittadini.

Da mesi, a causa del sottodimensionamento dell’organico e della mancanza di risposte da parte della Regione Lazio, reparti di eccellenza come Ginecologia, Ostetricia, la UOC di Assistenza Neonatale e Pediatrica e il Laboratorio analisi dell’Ospedale “San Giovanni di Dio” sono a rischio chiusura. L’Ospedale San Giovanni di Dio di Fondi rappresenta un punto di riferimento per tutto il comprensorio, solo nel 2013 presso la struttura sono stati effettuati circa 1000 parti e circa 1000 interventi chirurgici il tutto con un numero di medici, infermieri e tecnici limitato rispetto alla portata dell’utenza.

Perché un servizio pubblico d'eccellenza, come quello offerto dalle strutture del Presidio Centro, deve essere di tutti e tutti abbiamo il dovere di salvaguardarlo dimostrando che i tagli lineari e indiscriminati possano essere sostituiti da una nuova Sanità capillare, flessibile e rispondente alle esigenze delle comunità che rappresentiamo. La Asl della provincia di Latina inoltre ha dimostrato in questi anni di essere in grado di superare il gap economico, è riuscita in brevissimo tempo e in controtendenza rispetto ad altre realtà, a riportare i bilanci in attivo mantenendo i parametri dei servizi altamente qualitativi. Il nostro compito, come istituzioni, era e resta oggi più che mai quello di  attuare una riforma del sistema sanità che esuli da semplici logiche numeriche e sia garante di un miglioramento della qualità delle prestazioni, di valorizzazione delle eccellenze, di gestione dell’emergenza, della sicurezza dei cittadini”.

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