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Cronaca

In carcere per droga ora il sequestro: sigilli a beni per 250mila euro

Il sequestro nei confronti di un 32enne di Cisterna, personaggio di spicco nel mondo del traffico e dello spaccio di stupefacenti, in seguito ad una serie di accertamenti da parte della polizia

Sequestro di beni per circa 250mila euro della polizia nei confronti di un 32enne di Cisterna, pregiudicato di spicco per reati in materia di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.

Il provvedimento è giunto in seguito ad una serie di accertamenti da parte del commissariato di Cisterna e dell’ l’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine che hanno scandagliato la posizione patrimoniale e reddituale del 32enne della sua famiglia, individuando così proprietà immobiliari, un motoveicolo e saldi attivi presso istituti di credito.

Proprio prima dell’estate al tribunale di Latina era stata presentata una proposta di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno e di sequestro anticipato delle ricchezze accumulate nel corso degli ultimi anni.

I sigilli sono scattati così a beni per un valore di circa 250mila euro tra cui un appartamento a Cisterna, acquistato nel 2008, con annessa corte esclusiva di pertinenza, intestato alla madre; una moto Yamaha T Max 500 intestata al fratello e tutti i rapporti con saldo attivo intrattenuti dal 32enne presso gli Istituti di Credito sul territorio nazionale.

IL QUADRO DELLA QUESTURA – Secondo quanto emerso, il 32enne è considerato “a tutti gli effetti “uomo di fiducia” del pluripregiudicato locale Gennaro Amato già sottoposto dal Tribunale di Latina nel settembre dello scorso anno alla misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di P.S. per anni 3 con obbligo di soggiorno nel comune di residenza nonché alla confisca patrimoniale di beni mobili ed immobili”.

È finito in carcere ed è stato denunciato a piede libero più volte per reati in materia di stupefacenti; nello scorso ottobre per lui le manette sono scattate a Nettuno, in località Acciarella, insieme ad altre quattro persone: erano stati sorpresi con un tir carico di circa 200 chili di marijuana. Per questo, nel febbraio scorso, è stato condannato in primo grado dal tribunale di Velletri alla pena di 5 anni e 6 mesi di reclusione, che sta tuttora scontando in carcere.

“Questo corollario delinquenziale è stato intersecato con gli accertamenti patrimoniali al fine di far emergere che la disponibilità diretta e indiretta di beni mobili e immobili è il frutto delle attività illecite poste in essere, tenuto anche conto che le denunce dei redditi effettuate finora non ne giustificano il possesso e la titolarità”.

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