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Cronaca

Pd: “Una tassa sul matrimonio per sanare il bilancio comunale”

È quanto afferma il consigliere Giorgio De Marchis: "La maggioranza ha pensato bene di "lucrare" sui matrimoni con la speranza di contribuire al finanziamento del bilancio comunale"

Istituire una “tassa sui matrimoni” per contribuire al finanziamento del bilancio comunale.

Questa la denuncia del consigliere comunale del Pd Giorgio De Marchis che, come spiega in una nota, si dice totalmente contrario alla decisione della maggioranza.

“Per anni ci è stato raccontato che a Latina i matrimoni civili non potevano essere celebrati in luoghi diversi da Via Ezio e durante i weekend a causa di problemi legati alla gestione del personale – si legge -. Davanti ad una domanda sempre maggiore dei cittadini, si è deciso di “aprire” il ventaglio di possibilità offerte a chi volesse sposarsi, sia logistiche che temporali. E’ stata predisposta una bozza di regolamento che estende la possibilità di celebrare i matrimoni anche nell’aula consiliare, nel Procoio di Borgo Sabotino, nel Museo Cambellotti, nella Pinacoteca comunale, nei Teatri e nei locali annessi e nel Giardino del Palazzo Comunale”.

“Tutti hanno condiviso la necessità di chiedere agli sposi un contributo economico per la copertura delle spese del personale (lavoro extraorodinario e fuori sede) e per il ripristino dei luoghi (pulizia ecc.).  La maggioranza, invece, ha pensato bene di “lucrare” sui matrimoni con la speranza di contribuire al finanziamento del Bilancio Comunale ed ecco spuntare l’idea di una tassa sui matrimoni”.

“Si tratta di una tariffa che varia da 350 euro a 550 euro a seconda dei giorni e dei luoghi – spiega Giorgio De Marchis -. In altre parole prezzi che vanno ben al di là della copertura delle spese. Lo abbiamo sostenuto in Commissione che siamo contrari a questa nuova tassa e che il Comune dovrebbe limitarsi a chiedere un rimborso a copertura delle spese”.

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