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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Traffico di stupefacenti: scatta il sequestro di beni e conti correnti

Il provvedimento nei confronti di Fabio Nalin; gli accertamenti dei carabinieri dopo l’arresto del maggio 2023

E’ scattato il sequestro di beni e conti correnti per Fabio Nalin, arrestato nel maggio dello scorso anno al termine di un’indagine che aveva fatto luce su un gruppo organizzato dedito allo spaccio di ingenti quantitativi di droga del tipo hashish, marijuana, cocaina ed amnesia in particolare su Latina e Priverno. 

Nella minata di ieri, venerdì 23 febbraio, i militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando provinciale, con la collaborazione nella fase esecutiva degli uomini della Stazione del capoluogo, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro anticipato emesso dalla Sezione III Penale, Sezione specializzata - misure di prevenzione del Tribunale Civile e Penale di Roma. 

Il provvedimento scaturisce dalla richiesta avanzata dalla Procura di Roma - Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti del 53enne già imputato in un procedimento penale per traffico di stupefacenti dalla Dda di Roma e “ritenuto soggetto socialmente pericoloso generico e con un patrimonio riconducibile alle attività illecite poste in essere”. 

Gli accertamenti dei carabinieri del Nucleo Investigativo sotto la direzione della Procura distrettuale, sono stati sviluppati a seguito della esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa nel maggio 2023 dal  giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma nei confronti di undici persone gravemente indiziate, a vario titolo, di reati in materia di stupefacenti. 

Le indagini hanno consentito di dimostrare che il 53enne “dal 2019, quasi senza soluzione di continuità sino ad almeno al maggio 2023, si è dedicato al traffico di droga e che non ha svolto attività lavorativa lecite da cui ricavare reddito. Da qui la conclusione della derivazione del patrimonio accumulato da condotte illecite”. Il provvedimento ha consentito di eseguire un sequestro anticipato di beni mobili registrati e di vari conti correnti riconducibili all’uomo. Si tratta comunque, spiegano dall’Arma dei carabinieri, “di un provvedimento di natura cautelare che dovrà vedere conferme nelle fasi successive”. 
 

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