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Economia

Ex Midal, cassa integrazione per i dipendenti dei supermercati sequestrati

L’intesa raggiunta al termine di un lunghissimo incontro che si è tenuto in Regione; la firma il 6 novembre. I punti vendita interessati quelli di via Paganini, Largo Cirri e Fiano Romano. Soddisfatti i sindacati

Raggiunto l’accordo per la cassa integrazione per i punti venduta sequestrati a Brio ex Midal in viale Paganini (Q4), Largo Cirri (Q5) e Fiano Romano

Ad annunciarlo sono le sigle sindacali che nella tarda serata di ieri hanno raggiunto l’importante accordo che verrà firmato il prossimo 6 novembre, a conclusione di un lunghissimo incontro che si è tenuto in Regione e convocato con urgenza dal hunzionario della Regione Lazio Raffaele Fontana.

Una boccata di ossigeno per i lavoratori dei tre punti vendita, che dopo i sequestri, erano rimasti senza lavoro e retribuzioni – ha commentato il segretario Provinciale Ugl Maria Antonietta Vicaro -. L’ipotesi raggiunta è che dopo ulteriori verifiche in corso, verrà sottoscritto il 6 novembre prossimo, sempre presso la Regione, un accordo per la copertura da luglio a ottobre con la cig in deroga e da ottobre in poi con una cassa integrazione per eventi imprevisti ed improvvisi di 12 mesi”.

Come ricorda il segretario dell’Ugl, infatti, “i tre punti vendita di via Paganini, via Cirri e Fiano Romano, erano stati sequestrati dalla Procura alla società Brio srl dopo il fallimento della società Le botteghe che aveva passato la gestione a Brio e seguente alla mancata riconsegna alla curatela Fallimentare Midal dei supermercati. Era rimasto da sciogliere il nodo di chi avesse il titolo a gestire il personale, e proprio ieri gli avvocati della Brio, hanno confermato che la gestione della forza lavoro è ancora in capo al gruppo Moneti”.

Un’altra parte dei supermercati (via  Piave, via Epitaffio e Sabaudia) è tornata con art. 2112 del codice civile, in capo alla curatela Midal e anche questi lavoratori si trovano in cig in deroga in attesa delle competitive e riassegnazioni con bandi di gara. Quindi sono sei i punti vendita in attesa della riapertura.

“Questa ulteriore suddivisione delle responsabilità , consentirà ai lavoratori di avere le coperture degli ammortizzatori sociali, in attesa che finalmente con la riapertura, si chiuda una delle vicende più travagliate per i circa 200 lavoratori che da  2 anni non hanno certezze occupazionali”.

Soddisfazione, per l’intesa raggiunta che interessa i 160 dipendenti dei tre supermercati sequestrati, è stata espressa anche dalla Filcams Cgil, Fisascat Cisl E Uiltucs Uil di Latina. “I segretari generali di Filcams Cgil (Anselmo Briganti) Fisascat Cisl( Davide Favero) Uiltucs Uil (Gianfranco Cartisano) – si legge in una note congiunta - da tempo sollecitavano il dirigente regionale affinchè procedesse nel riconoscimento dei sussidi economici anche per quei 160 lavoratori rimasti esclusi a causa della situazione di stallo creatasi per permettere alla Curatela fallimentare ed alla Regione Lazio di effettuare  le necessarie verifiche in relazione al coinvolgimento di quei punti vendita nella vicenda giudiziaria. Nel corso della trattativa, dove altri proponevano soluzioni non del tutto risolutive e vantaggiose, Cgil Cisl Uil hanno proposto un percorso indirizzato sul riconoscimento della cigs in deroga relativamente al regresso, mentre – conclude la nota -, dalla firma dell'accordo in poi, trattandosi di una società superiore a 50 dipendenti e tenendo conto del requisito legato al sequestro, hanno chiesto il riconoscimento della cassa integrazione ordinaria per 12 mesi, elemento senza dubbio migliorativo considerato che tale sussidio viene erogato direttamente dal Ministero”.

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