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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il caso

Aziende agricole in crisi: carburante alle stelle e il Comune non evade le pratiche Uma

Il grido di allarme dell'Unione agricoltori: "Abbiamo chiesto incontri al commissario ma non abbiamo avuto risposte. Il Comune non dovrebbe essere un ostacolo"

Dopo il caro carburante anche il disservizio del Comune di Latina. L'Unione agricoltori di Latina raccoglie il grido di allarme delle imprese già messe a dura prova dai rincari di carburante, con costi praticamente raddoppiati, e dai rincari delle spese di istruttoria Uma, queste ultime già lievitate dallo scorso anno. Il presidente dell'Unione agricoltori (Ua) Gianluca Meglio si era già mobilitato a sostegno della categoria e aveva incontrato l'allora sindaco Damiano Coletta. 

"Oggi vediamo che l'ufficio Uma - si legge in una nota - non riesce a evadere le pratiche che gli agricoltori inviano per la loro istruttoria. Ben due incontri sono stati chiesti al commissario prefettizio che guida il Comune e ad oggi nessuna risposta è arrivata alle richieste dell'associazione.Tantomeno è arrivata una risposta da parte del Comune per chiarire l’inattività dell’Ufficio, che per quanto abbiamo potuto apprendere ha visto il funzionario istruttore trasferito in un altro ente. Le aziende si vedono costrette a ricorrere alle colonnine delle stazioni di servizio con prezzi ben noti a tutti, circa 2 euro per litro contro 1,20 euro a cui avrebbero diritto con le tariffe agevolate della Regione Lazio Uma - Utenti Motori Agricoli".

Fra le aziende che stanno subendo i danni maggiori ci sono quelle delle coltivazioni in serra, che con l’abbassamento delle temperature devono riscaldare, e le aziende che allevano bestiame.“Riteniamo - spiega Maria Grazia Passarelli, responsabile Regionale della Ua del Lazio – che il commissario debba intervenire immediatamente, con i diritti di istruttoria che si pagano a Latina le aziende dovrebbero vedere le loro richieste evase in 24 ore, peraltro come avviene negli altri comuni della provincia di Latina. Le imprese agricole sono a rischio chiusura per tanti motivi che tutti conosciamo, fertilizzanti alle stelle, costi di produzione insostenibili e prezzi di vendita che non riescono a coprire quelli di produzione e il Comune dovrebbe essere un amico, non un ostacolo. Mi auguro – conclude Passarelli – che la problematica venga risolta immediatamente, potenziando l’ufficio con personale e che tutte le aziende agricole possano continuare a svolgere il proprio lavoro con serenità".

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