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Politica Aprilia

Lavori nella villa confiscata alla criminalità: “Un altro tassello nella lotta per la legalità”

Il consigliere regionale del Pd sugli interventi nell’immobile in zona La Cogna ad Aprilia: “Recuperiamo e destiniamo ad uso comunitario un altro bene sottratto alla criminalità organizzata”

Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di ristrutturazione della villetta confiscata alla criminalità ad Aprilia, in zona La Cogna, che presto sarà utilizzato per fini sociali. Una notizia che è stata accolta con favore dal consigliere regionale pontino del Pd, Salvatore La Penna. 

“Un altro spazio sottratto alla criminalità organizzata e presto restituito alla collettività - ha detto La Penna -. Esprimiamo la nostra soddisfazione per questo nuovo importante tassello nella lotta per la legalità che la Regione Lazio, in questi cinque anni di governo a guida Zingaretti, ha portato avanti insieme all’Osservatorio per la legalità e la sicurezza, alla magistratura e alle forze dell’ordine. Un impegno attestato dai numeri: cento luoghi confiscati alla criminalità e riconvertiti ad uso sociale nella nostra regione”

“Grazie al finanziamento della Regione in collaborazione con l’amministrazione comunale di Aprilia e alla ristrutturazione, l’immobile sequestrato diventerà un centro di socialità e aggregazione. Attraverso il recupero e la rifunzionalizzazione di un bene confiscato alla criminalità, la frazione di Aprilia avrà un suo primo spazio pubblico, aperto alla cittadinanza e condiviso.

L’impegno per riconvertire a scopo sociale i beni confiscati alla criminalità è il modo con cui abbiamo voluto affermare un principio di valore culturale, etico ed educativo nella lotta ai sodalizi criminali che vede protagonisti anche le comunità e i territori - ha poi aggiunto l’esponente pontino del Partito Democratico -. É una sfida tuttora aperta per cui continuerà ad essere prezioso il lavoro della Magistratura e delle Forze di Polizia, alle quali va tutta la nostra gratitudine. Un percorso intrapreso che deve continuare a vederci presenti e tutti uniti per la restituzione alla collettività dei patrimoni confiscati e il loro riutilizzo a fini sociali; a tal riguardo un contributo decisivo può arrivare anche dalla cittadinanza attiva e dal terzo settore”.

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