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Sanità al collasso in tutta la provincia, il grido d'allarme del sindaco di Formia

Taddeo ha scritto una lettera al presidente della Regione Rocca e al primo cittadino di Latina Celentano chiedendo un incontro urgente. "Così si ledono i diritti dei cittadini"

“La sanità dei nostri territori è sull’orlo del collasso. Una gravissima situazione che si innesta sul conclamato stato di fragilità della vita dei nostri cittadini, i quali hanno un diritto costituzionalmente garantito, leso da anni di inerzia, a causa dei piani mai attuati e progetti rimasti in sospeso”. Le parole sono del sindaco di Formia Gianluca Taddeo che ha scritto una lettera al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e al sindaco di Latina Matilde Celentano denunciando la situazione in cui versa il sistema sanitario nel sud pontino e nell'intera provincia.

“Un’area vasta caratterizzata da grandi potenzialità, rimaste, purtroppo, in questi anni inespresse - osserva Taddeo – e di fatto mortificate dalla mancata attuazione di una efficace ed efficiente rete territoriale assistenziale che avrebbe e dovrebbe strutturarsi su modelli di servizi diffusi e radicati sui singoli territori al fine di fornire alle nostre comunità un riferimento intermedio e drenante, rispetto ai Pronto soccorso oggi unico riferimento per i cittadini, tra ospedale e domicilio. I Punti di primo intervento – ricorda ancora il primo cittadino di Formia - erano sette nella sola provincia di Latina (Sezze, Cisterna, Cori, Priverno, Sabaudia, Gaeta e Minturno) e sono stati trasformati in Pat, Punti di assistenza territoriale. Si è trattato di un'operazione che, anziché risolvere le criticità, le ha ulteriormente aggravate tanto che i Pat funzionano solo h12 e non h24 come accadeva per i PPI, spesso non hanno personale medico presente per fronteggiare le emergenze e la rete di emergenza urgenza. Le Case della Salute aperte sono operative ma non è data piena contezza delle prestazioni che dovrebbero fornire”. 

Una problematica che coinvolge i presidi ospedalieri già compressi come il Santa Maria Goretti di Latina, il Dono Svizzero di Formia, il Fiorini di Terracina e il San Giovanni di Dio di Fondi, che “per svariati motivi – si legge ancora nella nota - che vanno dall’inadeguatezza strutturale, all’insufficienza di posti letto, al sottodimensionamento cronico del personale medico, infermieristico, tecnico e di assistenza, non sono in grado di rispondere con urgenza e con immediatezza alle richieste degli utenti per assicurarne l’assistenza richiesta. Nonostante l'egregio e costante sforzo ed impegno del personale sanitario la risposta nei confronti dei cittadini risulta inadeguata a causa delle criticità della struttura e soprattutto della carenza di personale. La situazione peggiora quando, con la stagione estiva, il numero di presenze nei comuni del litorale, e nella provincia di Latina, aumentano a dismisura. E' evidente – continua Taddeo – che la carenza di anestesisti blocca di fatto la piena operatività di qualsiasi reparto, a partire proprio da quello di emergenza urgenza, che nell'ospedale di Formia trova riferimento, nonché dei presidi di Terracina e Fondi”. Il sindaco di Formia ha chiesto al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca un incontro urgente sulle problematiche sistemiche e congiunturali che caratterizzano il comparto sanità nel comprensorio centro e, in particolar modo nell'ospedale di Formia su cui si verticalizzano, essendo Dea di I livello i presidi ospedalieri di Fondi e Terracina e contestualmente al sindaco di Latina Matilde Celentano, quale presidente della Conferenza locale per la Sanità, di “convocare una riunione per definire le strategie migliori per superare in maniera netta e concreta l'emergenza in corso”.

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