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Referendum comunale? Sarubbo (Pd): “A Latina ritardo di 12 anni”

“A Latina non è mai stato attivato l’istituto del Referendum comunale” afferma il presidente della Commissione Trasparenza che avvia l’iter istituzionale, una petizione on line e i gazebo in città

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LatinaToday

“A Latina non è mai stato attivato l’istituto del Referendum comunale perché non è stato predisposto il regolamento per l’organizzazione e il funzionamento della consultazione popolare”. Il consigliere comunale del Partito democratico e presidente della commissione trasparenza Omar Sarubbo ricorda come “questa omissione impedisca di fatto il diritto di partecipazione del cittadino e renda impossibile lo svolgimento di questo istituto, pur previsto dallo statuto comunale”.

Il Decreto Legislativo 267/2000 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” stabiliva che nel loro statuto i Comuni prevedessero forme di consultazione popolare nonché procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte a tutela degli interessi collettivi.

Nello specifico si regolamenta anche la possibilità di introdurre referendum comunali riguardanti materie di esclusiva competenza locale.

“La legge consente ai cittadini privati di questo diritto di rivolgersi al Tar – aggiunge il presidente della commissione trasparenza - ma voglio capire quali sono state le ragioni che, nel recente passato, hanno spinto l’amministrazione a commettere l’errore di non dotarsi di questo importante strumento di partecipazione, trasparenza, cittadinanza attiva. Questa inerzia è grave perché configura, di fatto, un ostacolo all’esercizio dei diritti civili dei cittadini”.

A cosa sono dovuti questi 12 anni di ritardo relativi al regolamento attuativo del referendum comunale? Forse l’amministrazione teme il pronunciamento dei cittadini in merito a questioni cruciali per l’interesse collettivo come la Metro, la Latina Ambiente, le Terme, Acqualatina o altro?

“Con la Commissione Trasparenza – spiega Sarubbo - cercheremo di ricostruire la storia di questa grave mancanza dell’amministrazione comunale. Successivamente lanceremo la sfida di scrivere il regolamento per attivare il referendum popolare comunale. Vediamo se abbiamo davanti un Consiglio comunale ed una maggioranza in grado e desiderosi di cambiare passo sul terreno dell’estensione della democrazia, oppure no”.

Nei prossimi giorni saranno organizzati gazebo in giro per la città e una petizione on line alla quale tutti i cittadini potranno partecipare per sottoscrivere la richiesta di attivare il più presto possibile l’istituto del referendum comunale.

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