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21 marzo / Via Francisco Goya

Da bene confiscato a bene della comunità: inaugurata l’area verde di via Goya a Latina

La cerimonia di taglio del nastro in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie. Nuova vita per il terreno tolto dalle mani della criminalità e che torna in possesso della città

Da bene confiscato alla criminalità organizzata a bene della comunità: è stata inaugurata oggi, 21 marzo, l’area verde di via Goya a Latina confiscata nel 2010 e concessa in uso all'Amministrazione comunale e all'istituto San Benedetto per un utilizzo a beneficio dell'intera collettività che vedrà protagonisti gli studenti.

Il taglio del nastro non a caso c’è stato nel giorno in cui in tutta Italia vengono ricordate le vittime innocenti delle mafie al termine di una breve cerimonia a cui hanno preso parte il sindaco Damiano Coletta, il prefetto Maurizio Falco, l’assessore al Verde Pubblico e al Patrimonio Dario Bellini, il presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio Gianpiero Cioffredi, la consigliera provinciale Valeria Campagna su delega del Presidente della Provincia Gerardo Stefanelli e il dirigente scolastico dell’Istituto di istruzione superiore San Benedetto Aldo Di Trocchio, uno degli appuntamenti in programma in città per la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie aperta questa mattina dalla manifestazione che in centro ha visto protagonisti centinaia di studenti.

Il terreno confiscato di via Goya

“Oggi è una giornata particolare, di riflessione in cui si ricordano le vittime innocenti delle mafie, tutti coloro che non indifferenti si sono opposti alle mafie pagando con la loro vita, e per ribadire che ognuno può e deve fare la propria parte, i tutori dell’ordine, la Prefettura, gli amministratori e anche i cittadini che nel loro vivere quotidiano lottano contro la mafia - ha detto il sindaco Coletta in apertura di cerimonia -. Perché ogni volta che con la memoria ricordiamo l’impegno di chi ci ha lasciato e con il nostro impegno quotidiano affermiamo la cultura della legalità, del rispetto e della dignità della persona, così lottiamo contro la mafia. Oggi inauguriamo uno spazio che è frutto di un bene confiscato che in accordo con Regione e Istituto San Benedetto verrà trasformato in un laboratorio per lo studio della natura. Ma il mio auspicio è che possa essere utilizzato dai cittadini, dalle associazioni e da tutto quel mondo del volontariato che da un segno di partecipazione alla vita e alla gestione della comunità”.

Un bene per gli studenti e per la comunità

A spiegare in concreto quale sarà l’uso che del terreno verrà fatto è stato il dirigente scolastico del San Benedetto Aldo Trocchio. “Questa giornata è l’occasione per restituire centralità al tema della lotta alle mafie, per promuovere la cultura della giustizia e della legalità e per responsabilizzare e stimolare i giovani ad un impegno personale nella difesa dei valori e della convivenza civile. Le scuole sono in questo senso strumenti strategici per radicare questa memoria fra le giovani generazioni come base per costruire una percorso consapevolezza sui valori di giustizia e legalità. Gli studenti del San Benedetto saranno protagonisti in alcune giornate di un impegno civile e testimonianza in questo terreno, nel ricordo del valore simbolico di questo spazio e di tutela di un’area verde accompagnando i visitatori e illustrando le diverse tipologie arboree presenti” ha aggiunto il direttore scolastico sottolineando l’entusiasmo dei ragazzi nel contribuire al progetto che li vedrà protagonisti anche dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.

Inaugurata l'area verde di via Goya, bene confiscato alla crimianlità

“Una vittoria che arriva dopo un percorso di riscatto”

Ha parlato di una “giornata di festa per una vittoria che arriva dopo in percorso di riscatto” poi la consigliera comunale e provinciale Valeria Campagna. “Un bene confiscato che diventa un bene comune, restituito alla collettività. La vittoria sta nell’averlo tolto alla criminalità per ridarlo ai legittimi proprietari che sono i cittadini. Questa è una tappa importante nel percorso di promozione della legalità da parte di istituzioni e cittadini. Quella di oggi, 21 marzo, è una giornata a cui io tengo molto e voglio ringraziare gli studenti e l’associazione Primavera di Legalità che sta facendo un lavoro straordinario tra i più giovani e una testimonianza ne è stata la manifestazione di questa mattina”. “Non potevamo onorare meglio questa giornata - ha poi fatto eco l’assessore Bellini -. Permettetemi un pizzico di orgoglio e un ringraziamento per coloro che in questo terreno hanno messo cuore e braccia per consegnarlo alla città. Ma non vogliamo e non possiamo fermarci; come Ente stiamo procedendo attraverso un bando all’assegnazione di altri tre beni confiscati”.

“Latina è rinata”

“Vengo sempre con piacere a Latina. Perché a Latina c’è stata una grande attività repressiva da parte delle forze dell’ordine che ha permesso di sgominare l’egemonia dei clan locali, Di Silvio, Ciarelli e Travali. Ma questa attività repressiva si è saldata con la reazione civile dei cittadini” ha detto Cioffredi ricordando la manifestazione dopo gli arresti per Don't touch e quelle degli studenti contro le minacce al giudice Aielli. “Questa saldatura ha fatto di Latina un modello importante nella lotta alle mafie producendo una nuova aria, l’idea e la consapevolezza che le mafie non sono invincibili; e il sindaco Coletta è il prodotto di quella rivoluzione civile. A Latina si è capito che la forza della criminalità sta nell'avere relazioni con pezzi della società civile, della politica e dell’impresa, e per romperle non basta l’azione di polizia e magistratura ma i cittadini devono essere protagonisti e si parte proprio da iniziative come queste. Latina è rinata".

Prefetto Falco: “Tanto abbiamo fatto ma tanto c’è ancora da fare”

“Questa giornata rimette al centro la capacità resiliente di riprenderci ciò che era nostro e che qualcuno ci ha sottratto” ha detto il prefetto Falco. “Oggi la mafia è diversa; non ha più bisogno di attaccare con forza lo Stato, non ha bisogno di sparare, ma i miasmi della presenza delle infiltrazioni ancora si sentono. Tanto abbiamo fatto ma tanto ma ancora c'è da fare. La buona politica sa come interagire con la comunità e anche noi dobbiamo fare la nostra parte; la Prefettura ha fatto una decina interdittive, non si deve mai smettere. Nei beni confiscati sta la più grande vittoria quando vengono riconvertiti e si rendono utilizzabili, ed è importante destinarli a scopi sociali. La mafia si vince se gli fai capire che non ha speranza di fare economia. La cosa più importante di vittorie come quella di oggi è mantenere il risultato”. 

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