Da bene confiscato a bene della comunità: inaugurata l’area verde di via Goya a Latina
La cerimonia di taglio del nastro in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie. Nuova vita per il terreno tolto dalle mani della criminalità e che torna in possesso della città
Da bene confiscato alla criminalità organizzata a bene della comunità: è stata inaugurata oggi, 21 marzo, l’area verde di via Goya a Latina confiscata nel 2010 e concessa in uso all'Amministrazione comunale e all'istituto San Benedetto per un utilizzo a beneficio dell'intera collettività che vedrà protagonisti gli studenti.
Il taglio del nastro non a caso c’è stato nel giorno in cui in tutta Italia vengono ricordate le vittime innocenti delle mafie al termine di una breve cerimonia a cui hanno preso parte il sindaco Damiano Coletta, il prefetto Maurizio Falco, l’assessore al Verde Pubblico e al Patrimonio Dario Bellini, il presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio Gianpiero Cioffredi, la consigliera provinciale Valeria Campagna su delega del Presidente della Provincia Gerardo Stefanelli e il dirigente scolastico dell’Istituto di istruzione superiore San Benedetto Aldo Di Trocchio, uno degli appuntamenti in programma in città per la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie aperta questa mattina dalla manifestazione che in centro ha visto protagonisti centinaia di studenti.
Il terreno confiscato di via Goya
“Oggi è una giornata particolare, di riflessione in cui si ricordano le vittime innocenti delle mafie, tutti coloro che non indifferenti si sono opposti alle mafie pagando con la loro vita, e per ribadire che ognuno può e deve fare la propria parte, i tutori dell’ordine, la Prefettura, gli amministratori e anche i cittadini che nel loro vivere quotidiano lottano contro la mafia - ha detto il sindaco Coletta in apertura di cerimonia -. Perché ogni volta che con la memoria ricordiamo l’impegno di chi ci ha lasciato e con il nostro impegno quotidiano affermiamo la cultura della legalità, del rispetto e della dignità della persona, così lottiamo contro la mafia. Oggi inauguriamo uno spazio che è frutto di un bene confiscato che in accordo con Regione e Istituto San Benedetto verrà trasformato in un laboratorio per lo studio della natura. Ma il mio auspicio è che possa essere utilizzato dai cittadini, dalle associazioni e da tutto quel mondo del volontariato che da un segno di partecipazione alla vita e alla gestione della comunità”.
Un bene per gli studenti e per la comunità
A spiegare in concreto quale sarà l’uso che del terreno verrà fatto è stato il dirigente scolastico del San Benedetto Aldo Trocchio. “Questa giornata è l’occasione per restituire centralità al tema della lotta alle mafie, per promuovere la cultura della giustizia e della legalità e per responsabilizzare e stimolare i giovani ad un impegno personale nella difesa dei valori e della convivenza civile. Le scuole sono in questo senso strumenti strategici per radicare questa memoria fra le giovani generazioni come base per costruire una percorso consapevolezza sui valori di giustizia e legalità. Gli studenti del San Benedetto saranno protagonisti in alcune giornate di un impegno civile e testimonianza in questo terreno, nel ricordo del valore simbolico di questo spazio e di tutela di un’area verde accompagnando i visitatori e illustrando le diverse tipologie arboree presenti” ha aggiunto il direttore scolastico sottolineando l’entusiasmo dei ragazzi nel contribuire al progetto che li vedrà protagonisti anche dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.
“Una vittoria che arriva dopo un percorso di riscatto”
Ha parlato di una “giornata di festa per una vittoria che arriva dopo in percorso di riscatto” poi la consigliera comunale e provinciale Valeria Campagna. “Un bene confiscato che diventa un bene comune, restituito alla collettività. La vittoria sta nell’averlo tolto alla criminalità per ridarlo ai legittimi proprietari che sono i cittadini. Questa è una tappa importante nel percorso di promozione della legalità da parte di istituzioni e cittadini. Quella di oggi, 21 marzo, è una giornata a cui io tengo molto e voglio ringraziare gli studenti e l’associazione Primavera di Legalità che sta facendo un lavoro straordinario tra i più giovani e una testimonianza ne è stata la manifestazione di questa mattina”. “Non potevamo onorare meglio questa giornata - ha poi fatto eco l’assessore Bellini -. Permettetemi un pizzico di orgoglio e un ringraziamento per coloro che in questo terreno hanno messo cuore e braccia per consegnarlo alla città. Ma non vogliamo e non possiamo fermarci; come Ente stiamo procedendo attraverso un bando all’assegnazione di altri tre beni confiscati”.
“Latina è rinata”
“Vengo sempre con piacere a Latina. Perché a Latina c’è stata una grande attività repressiva da parte delle forze dell’ordine che ha permesso di sgominare l’egemonia dei clan locali, Di Silvio, Ciarelli e Travali. Ma questa attività repressiva si è saldata con la reazione civile dei cittadini” ha detto Cioffredi ricordando la manifestazione dopo gli arresti per Don't touch e quelle degli studenti contro le minacce al giudice Aielli. “Questa saldatura ha fatto di Latina un modello importante nella lotta alle mafie producendo una nuova aria, l’idea e la consapevolezza che le mafie non sono invincibili; e il sindaco Coletta è il prodotto di quella rivoluzione civile. A Latina si è capito che la forza della criminalità sta nell'avere relazioni con pezzi della società civile, della politica e dell’impresa, e per romperle non basta l’azione di polizia e magistratura ma i cittadini devono essere protagonisti e si parte proprio da iniziative come queste. Latina è rinata".
Prefetto Falco: “Tanto abbiamo fatto ma tanto c’è ancora da fare”
“Questa giornata rimette al centro la capacità resiliente di riprenderci ciò che era nostro e che qualcuno ci ha sottratto” ha detto il prefetto Falco. “Oggi la mafia è diversa; non ha più bisogno di attaccare con forza lo Stato, non ha bisogno di sparare, ma i miasmi della presenza delle infiltrazioni ancora si sentono. Tanto abbiamo fatto ma tanto ma ancora c'è da fare. La buona politica sa come interagire con la comunità e anche noi dobbiamo fare la nostra parte; la Prefettura ha fatto una decina interdittive, non si deve mai smettere. Nei beni confiscati sta la più grande vittoria quando vengono riconvertiti e si rendono utilizzabili, ed è importante destinarli a scopi sociali. La mafia si vince se gli fai capire che non ha speranza di fare economia. La cosa più importante di vittorie come quella di oggi è mantenere il risultato”.