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Il caso

Caso Karibu e Aid, parla Soumahoro: "Non conoscevo le criticità oggetto di indagine"

In una lunga relazione il deputato, travolto mediaticamente dall'inchiesta che riguarda le coop gestite dalla famiglia della moglie, chiarisce la sua posizione. Oggi intanto nuovo vertice in prefettura con la Uiltucs

Torna a parlare il deputato Aboubakar Soumahoro sulla vicenda che riguarda le cooperative che lavorano in provincia di Latina nell'accoglienza dei migranti, Karibu e Consorzio Aid, gestite dalla famiglia della moglie Liliane Murekatete, e che ha inevitabilmente travolto anche lui. Lo fa pubblicando un dossier per la stampa sul suo sito internet, nel quale ufficializza anche il suo passaggio al gruppo Misto in Parlamento, lasciando il gruppo Alleanza Verdi- Sinistra con cui era stato eletto.

Nel dossier il deputato punta a "chiarire la verità con la necessaria documentazione a supporto, ricostruendo i fatti, e smentendo la narrazione errata – a volte tossica – che ha caratterizzato la quasi totalità dei resoconti giornalistici, spesso inesatti, diffamatori e ben oltre i limiti della corretta informazione". Soumahoro ribadisce di non essere mai precedentemente venuto a conoscenza delle criticità oggetto di indagine della magistratura relative alla gestione di Aid e della cooperativa Karibu: A fine 2021 - spiega - lessi da alcuni articoli di stampa sulla mancata retribuzione ad alcuni dipendenti della Karibu e – pur non avendo alcun interesse diretto nelle cooperative – chiesi immediati chiarimenti a riguardo. Venni informato del fatto che non erano ancora pervenuti tutti i soldi necessari per pagare gli stipendi, che si erano sollecitati gli enti pubblici, e – così mi venne detto – che auspicabilmente tutto si sarebbe risolto in tempi ragionevoli. La cooperativa aveva un’ottima reputazione in quanto premiata e apprezzata da molti giornali e politici locali e nazionali, dunque non avevo motivo di ritenere vi fossero criticità insanabili, a parte una temporanea difficoltà di cassa, purtroppo abbastanza frequente per chi opera con progetti finanziati da fondi pubblici. In ogni caso, ho totale fiducia nella magistratura, e se sono stati commessi degli errori, chi li ha commessi pagherà”. L'onorevole prosegue poi spiegando di non aver mai avuto motivo di sospettare della professionalità della suocera Marie Terese Mukamitsindo, che viveva comunque in città diversa, Latina appunto, e che nel periodo in cui conobbe la figlia Liliane era particolarmente stimata nel settore dell'accoglienza dei rifugiati, premiata e portata come esempio di integrazione in molti contesti. Spiega inoltre che, nei primi anni di relazione affettiva con Liliane Murekatete avevano "vissuto in una situazione di mancata prossimità geografica sia da Marie Terese Mukamitsindo che dalla cooperativa Karibu, per diversi fattori: la gravidanza difficile di Liliane Murakatete e la nascita del loro primogenito, il lockdown per il Covid-19, e infine le difficoltà relative al rientro a lavoro e il post-maternità, gestiti in piena pandemia".

Per quanto riguarda poi la Lega Braccianti, aggiunge che uno dei centri di ascolto si trova effettivamente presso gli uffici amministrativi del Consorzio Aid di Latina, ma le strutture di accoglienza gestite dalla famiglia delle moglie si trovano comunque in un altro luogo, in edifici distinti e separati rispetto agli uffici amministrativi. Nel dettaglio poi Soumahoro dichiara di aver visitato in questi anni una delle sedi della coop Karibu, in particolare quella dedicata all'assistenza dei minori, e di aver trovato un ambiente pulito e dignitoso.

Infine: “La situazione nel mondo dell’assistenza è critica – ha dichiarato ancora il deputato Soumahoro – e non certamente da oggi. Lo Stato paga poco, male e tardi, soprattutto dopo l’entrata in vigore del Decreto sicurezza nel 2018. Alla domanda del perché io non mi sia immediatamente attivato per intervenire a sostegno dei lavoratori della Karibu in difficoltà, posso rispondere due cose: la prima, a giustificazione del tutto parziale, è che mentre ero fortemente impegnato con le mie attività sindacali e sociali sul territorio nazionale, avevo speranza che la situazione potesse rapidamente risolversi una volta arrivati i fondi pubblici attesi; la seconda è porre le mie scuse incondizionate a quei lavoratori, che avrebbero meritato da parte mia, in ogni caso e a prescindere da quanto sopram una più sollecita attenzione. Quando una persona sbaglia, anche se solo per sottostima del problema e non in malafede, esiste una sola soluzione: scusarsi e impegnarsi a fare meglio in futuro affinché non capiti mai più”.

Intanto, sul caso delle due cooperative, dopo la rescissione del contratto da parte della prefettura, resta da risolvere il nodo della ricollocazione degli ex dipendenti. Proprio oggi dunque, nella sede del palazzo del Governo di Latina, è in programma una nuova riunione a cui parteciperà anche il segretario provinciale della Uiltucs Gianfranco Cartisano. Il sindacato chiede che le cooperative subentranti prendano in carico gli ex lavoratori per garantire loro la continuità occupazione nel servizio di gestione dell'accoglienza. 

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