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Coronavirus: incidenza in calo ad aprile in provincia, ma è la seconda più alta nel Lazio

Nella settimana tra il 13 e il 19 aprile è stata di 717 casi ogni 100mila abitanti, nella regione più bassa solo del dato registrato a Rieti, ma in deciso calo dall’inizio del mese. Il report della Fondazione Gimbe

E’ scesa dall’inizio del mese di aprile l’incidenza nella provincia di Latina, anche se rimane tra le più alte in Italia. E’ questo uno dei dati che emergono dall’ultimo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe sulla diffusione del coronavirus in Italia relativo alla settimana tra il 13 e il 19 aprile.

Nel territorio pontino l’incidenza si attesta sui 717 casi ogni 100mila abitanti, mentre nella prima settimana del mese in corso se ne contavano 1.031. Una flessione importante evidenziata anche dai numeri contenuti nell’ultimo bollettino settimanale che è stato diffuso dalla Asl. Rispecchiando l’andamento di tutto il Paese, infatti, anche nel territorio pontino la settimana in considerazione ha fatto registrare un calo del 19,5% dei nuovi casi, effetto in parte anche delle festività pasquale e del minor numero di tamponi che sono stati effettuati. I contagi nella provincia di Latina sono stati poco più di 4mila, mentre 353.193 sono stati quelli in tutto il Paese. “Dopo due settimane di lieve riduzione- dichiara il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta - appaiono in netto calo i nuovi casi settimanali (-19,5%), che si attestano a quota 353mila con una media mobile a 7 giorni che scende intorno ai 50mila casi: numeri condizionati da una riduzione di oltre il 20% dei tamponi in conseguenza delle festività pasquali”.

“A una decina di giorni dal 1° maggio - sottolinea ancora Cartabellotta - data in cui dovrebbe decadere l'obbligo delle mascherine al chiuso, tutte le curve, dai nuovi casi ai ricoveri, dalle terapie intensive ai decessi, si mantengono in una fase di plateau con lieve tendenza alla flessione. Tuttavia, la circolazione del virus rimane ancora molto elevata: il numero di positivi, verosimilmente sottostimato, supera quota 1,2 milioni, i nuovi casi giornalieri si mantengono oltre 50mila e il tasso di positività dei tamponi supera il 15%. Di conseguenza abolire l'obbligo di mascherina nei locali al chiuso è una decisione molto avventata per tre ragioni: innanzitutto, nei locali affollati e/o scarsamente aerati la probabilità di contagio è molto elevata; in secondo luogo, la vaccinazione offre una protezione parziale dal contagio; infine, ci sono milioni di persone suscettibili, non vaccinate o senza booster. Utile ribadire che la protezione individuale è massimizzata con la mascherina Ffp2 e non con quella chirurgica, poco efficace nei confronti di omicron”.

Per quanto riguarda l'incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 72 province italiane, compresa quella pontina e nelle altre della regione. Nel Lazio in quella di Rieti si registra un valore di 723 casi ogni 100mila abitanti, a Roma di 680 a Frosinone di 601 e a Viterbo di 534.

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