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Coronavirus, 300 indiani arrivati sul territorio prima dello stop dei voli

Domani, giovedì 29 aprile, parte il primo centro screening a Bella Farnia, dove risiede una larga parte della comunità Sikh

Sono circa 300 gli indiani arrivati sul territorio pontino prima che il ministro Speranza imponesse lo stop dei voli, che anche ora comunque resta aperto per i residenti. Il numero è stato fornito da uno dei capi religiosi della comunità nel corso di un incontro convocato in prefettura. La necessità ora per la Asl è rintracciare e tamponare queste persone distribuite nei vari comuni della provincia.

"Ci servono nomi e indirizzi - spiega all'Adnkronos Salute Antonio Sabatucci, responsabile del dipartimento di prevenzione della Asl di Latina - Occorre trovarli subito". Il rischio infatti è che possa diffondersi anche sul territorio la temuta variante indiana che da settimane ha travolto il Paese asiatico con centinaia di migliaia di contagi ogni giorno. I primi 5 referti inviati dalla Asl di Latina all'istituto Spallanzani nei giorni scorsi hanno dato esito negativo alla variante indiana ma positivo alla mutazione inglese del covid. Si attendono però gli esiti dei prossimi risultati e il pericolo al momento non è del tutto scongiurato.

Intanto si è stabilito di procedere con gli screening dei braccianti all'interno delle aziende agricole, oggi sarà la volta di un'azienda di Terracina dove saranno sottoposti a test da parte delle squadre dell'azienda sanitaria tutti i lavoratori. Da domani invece si parte con i nuovi centri di screening nei comuni interessati dalla maggiore presenza di cittadini di nazionalità indiana. La prima tappa è quella della frazione di Bella Farna, a Sabaudia, dove risiede una grande parte della comunità Sikh. Si prevedono circa 500 test. Ma il nodo sarà arrivare a tutti gli stranieri non censiti e non regolari, che potrebbero manifestare resistenze a presentarsi nei centri allestiti dalla Asl. Un'ipotesi a cui stanno lavorando le istituzioni è quella di far intervenire associazioni umanitarie come Emergency, per raggiungere i cittadini indiani nei luoghi in cui vivono e instaurare un clima di fiducia e collaborazione. 

Il prefetto Falco: "Centri di screening per rintracciare gli indiani positivi"

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