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Vaccino antinfluenzale, nel Lazio somministrazione anche nelle farmacie

Lo dispone la nuova ordinanza firmata dal presidente Zingaretti. Regione: “Sono 100mila le dosi di vaccino destinate alle farmacie, dal 15 ottobre arriveranno le prime 20mila"

E' stata formata oggi, venerdì 2 ottobre, dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti la nuova ordinanza con oggetto “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”. Con il nuovo provvedimento il governatore impone l’obbligo di utilizzo della mascherina anche all’aperto e in tutte le ore della giornata in tutto il Lazio. Non solo, ma la Regione interviene anche in materia di vaccinazione antinfluenzale.

"Diamo la possibilità alle farmacie di vendere i vaccini antinfluenzali, come sempre, e per la prima volta, dove ci sono le condizioni cliniche e logistiche, di somministrare i vaccini antinfluenzali - ha detto oggi l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato al termine di una conferenza stampa -. Sono 100mila le dosi di vaccino destinate alle farmacie, dal 15 ottobre arriveranno le prime 20mila".

Nell'ordinanza si legge che "allo scopo di perseguire in modo efficace l’obiettivo di generale copertura vaccinale e di assicurare che il sistema sanitario regionale possa fronteggiare l’aumento di domanda anche per le persone di età compresa tra 18-59 anni (residuali rispetto a quelle bersaglio e servite da MMG/PLS)”, viene disposto che “una quota di 100.000 dosi vaccini, o ulteriore, sia resa disponibile alle farmacie per garantire l’acquisto con oneri a carico del cittadino, secondo un prezzo uniforme di partecipazione che verrà all’uopo individuato, e previo rimborso alla Regione del costo sostenuto, e consentire loro, in presenza dei requisiti e secondo modalità definite dalla Direzione Salute, oltre che la vendita, anche l’organizzazione di un servizio di somministrazione/inoculazione del vaccino con conseguente assunzione di responsabilità".

Non sono d’accordo con la nuova ordinanza della Regione i medici di famiglia. "C'è una legge dello Stato che impedisce la presenza del medico in farmacia - ha detto Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) -. Se non si cambia la norma, qualunque atto si farà in questo senso sarà impugnato. E riterremo necessario il controllo delle Forze dell'ordine per evitare eventuali casi di prestanomismo, ovvero la possibilità che medici risultino solo sulla carta presenti in farmacia per vaccinare".

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