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Il monitoraggio / Aprilia

Incendio ad Aprilia, i dati completi dell'Arpa: rischio inquinamento scongiurato

Pubblicata la relazione sul monitoraggio dell'aria nella zona interessata dal rogo dell'ex Freddindustria. Presi in esame i livelli delle principali sostanze inquinanti

Sono stati pubblicati i dati completi dell'Arpa Lazio sulla qualità dell'aria nella zona di Aprilia interessata dal vasto incendio divampato in via Enna il 1 febbraio scorso che ha devastato i capannini dell'ex Freddindustria. Dopo i primi risultati parziali resi noti il 7 febbraio e relativi alla concentrazione di diossine, arriva ora la relazione definitiva dell'Arpa, che sostanzialmente esclude un rischio inquinamento dell'aria pericoloso per la salute della popolazione.

Le centraline installate a breve distanza dall'area del rogo hanno rivelato una concentrazione di diossine inferiore al limite di riferimento individuato dall'Oms: il dato è pari a 0.03 pg/3 rispetto a un limite fissato compreso tra 0.1 e 0.3 pg/m3. 

La rilevazione è stata effettuata anche per gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (Ipa, Tra quelli normalmente rilevabili il benzo(a)pirene, è l’unico composto per il quale si prevede un valore limite pari a 1 ng/m3 come concentrazione media annua, mentre il valore del campione analizzato ad Aprilia risulta inferiore al valore limite annuale previsto dalla normativa e pari a <0.1 ng/m3. 

Per quanto riguarda infine i Pcb il valore rilevato dalla centralina è pari a 70 pg/m3. In questo caso non esistono limiti normativi o valori di riferimento. Ma a titolo informativo l'Arpa segnala che, in base all'esperienza maturata in occasione di altri incendi rilevanti avvenuti negli ultimi anni sul territorio regionale (come la Eco X di Pomezia nel 2017, il Tmb Salario di Roma nel 2018, la Loas di Aprilia nel 2020), i valori di Pcb misurati possono rientrare in un range molto ampio, che oscilla da meno di 200 a oltre 2000 pg/m.

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