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Cronaca Fondi

Ucciso per errore durante una battuta di caccia a Fondi, revocate 8 licenze

Il tragico incidente durante una battuta “Sant’Arcangelo” lo scorso 24 dicembre; la Questura ha revocato le licenze di porto di fucile per uso caccia agli 8 cacciatori che in quel momento erano con la vittima, Vincenzo De Filppis

Dopo mesi di indagini, la Questura di Latina ha revocato le licenze ad 8 cacciatori al termine delle indagini sul drammatico incidente avvenuto a Fondi durante la battuta di caccia al cinghiale in cui perse la vita Vittorio De Filippis.

Era il 24 dicembre dello scorso anno quando, come ricostruiscono dalla Questura, la squadra di cacciatori, in località “Sant’Arcangelo”, dopo essersi illecitamente introdotta in zona protetta ed inibita alla caccia, ha deciso comunque di effettuare una battuta di caccia al cinghiale nonostante ricadesse anche in giornata vietata dal calendario venatorio.

Durante l’uscita uno dei cacciatori – P. M. di 52 anni – ha incautamente esploso un colpo di fucile che ha raggiunto Vittorio De Filippis poi deceduto.

Sul posto intervennero gli uomini del commissariato di Fondi, i carabinieri e i sanitari del 118. In seguito all’incidente gli 8 cacciatori sono stati denunciati per rispondere di vari reati legati al tragico episodio.

“Su segnalazione della Tenenza Carabinieri di Fondi – spiegano dalla Questura -, la Squadra Amministrativa del Commissariato di P.S. di Fondi, iniziava una articolata attività di concerto con la Questura di Latina -  Divisione P.A.S.I. - che consentiva, al termine di un complesso iter amministrativo, di far scattare i provvedimenti di revoca delle licenze di porto di fucile per uso caccia, irrogati dal Questore della Provincia di Latina a carico di: P.M. di anni 52; S.F.P. di anni 33; C.S. di anni 65; P.M. di anni 56; P.L. di anni 63; P.S. di anni 65; D.G. di anni 62 e P.R. di anni 66, tutti componenti la squadra cacciatori”.

Nei giorni scorsi, difatti, la Squadra Amministrativa del locale commissariato ha notificato agli 8 uomini i provvedimenti di revoca delle rispettive licenze di porto d’armi, che sono state tutte contestualmente ritirate.

“Considerata la gravità dei fatti – concludono dalla Questura -, non si esclude che a carico degli stessi, vengano adottati ulteriori provvedimenti inibitori di carattere amministrativo”.

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