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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Cisterna di Latina

Duplice femminicidio, Renee si stava rialzando quando Sodano ha sparato: si sarebbe potuta salvare

E’ l’ultimo inquietante particolare che emerge dalla ricostruzione degli inquirenti sulla morte della giovane di 19 anni uccisa insieme alla madre Nicoletta Zomparelli nella villetta di via Monti Lepini a Cisterna

Renée Amato si sarebbe potuta salvare dalla furia omicida del finanziere Christian Sodano che quel pomeriggio del 13 febbraio ha ucciso, con la sua pistola di ordinanza, lei e sua madre Nicoletta Zomparelli. Un particolare agghiacciante che viene riportato questa mattina dal Correre della Sera emerso nelle ultime ore dal fascicolo redatto dalla polizia scientifica. Una nuova ricostruzione sul duplice femminicidio possibile grazie all’incrocio dei dati dei rilievi balistici compiuti dalla stessa polizia scientifica e quelli dell’esame esterno effettuato sui corpi delle due donne assassinate nella villetta di via Monti Lepini mentre Desirée Amato - figlia di Nicoletta e sorella di Reneée e fidanzata del militare 27enne - è riuscita solo grazie al suo coraggio a scampare alla morte. 

Renée dunque non sarebbe stata uccisa per pietà, come aveva riferito lo stesso Sodano in sede di interrogatorio quando aveva dichiarato di aver sparato il colpo di grazia contro la 19enne “per non farla soffrire”. Secondo l’ultima ricostruzione di chi indaga la prima ad essere stata uccisa è stata Nicoletta Zomparelli che avrebbe provato a difendersi proteggendo il volto con una mano. Un disperato tentativo che però non l’ha salvata dalla morte. Solo dopo il 27enne ha sparato a Renée che non è morta sul colpo. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, gli ultimi due proiettili contro la 19enne sarebbe stati esplosi dall’alto verso il basso e con due traiettorie diverse mentre la giovane era in posizione semi eretta e non sdraiata; sarebbe stata invece seduta sul pavimento o forse inginocchiata mentre cercava di rialzarsi. 

Ricordiamo che Sodano, arrestato subìto dopo il duplice femminicidio in casa di uno zio a Latina dove si era recato dopo essere fuggito dalla villetta della strage sulla Monti Lepini nei giorni scorsi ha lasciato il carcere di Latina ed è stato trasferito a Roma, in una sezione militare del carcere di Rebibbia.


 

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