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Cronaca

Concorso Asl, le telefonate del dirigente ai candidati per comunicare le domande della prova orale

Claudio Rainone aveva attivato una utenza telefonica ad hoc. "Non si preoccupi, ci penso io, le chiedo il contratto flessibile"

“Lei non si preoccupi ci penso io, lei basta che mi dice l’argomento”. Questa la frase di rito che Claudio Rainone, dirigente della Asl di Latina rivolgeva ad alcuni candidati il giorno prima della prova orale dell’esame per il concorso per 23 posti da collaboratore amministrativo, concorso finito al centro dell’indagine della Procura che ha portato al suo arresto e a quello di Mario Graziano Esposito, funzionario reclutamento dell’Azienda sanitaria all’epoca dei fatti. Le frasi sono state intercettate dagli investigatori della Guardia di Finanza e della Squadra mobile e provano come almeno cinque dei candidati conoscessero in anticipo la materia dei colloqui della mattina successiva.

“Sii, tranquilla, lei deve stare tranquilla, il COCO io glielo pongo come un contratto flessibile ... ok? - spiega Rainone ad una candidata  - il COCO come nasce, se l'avviso è pubblico. Non si preoccupi ci penso io, lei basta che mi dice l'argomento. Poi mi tengo in riserva il Procedimento Amministrativo, vabbene?”. E il giorno dopo aver svolto il concorso, l’8 ottobre 2020, alla candidata arriva puntuale la chiamata: «Lei ha vinto il concorso».

Un sistema consolidato per il quale Rainone era più che organizzato visto che aveva anticipato ai candidati che avrebbe tenuto i contatti con loro utilizzando un’altra utenza telefonica. "Emerge un quadro probatorio completo – scrivono il procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e il sostituto procuratore Valerio De Luca nella richiesta di misura cautelare inviata al gip Giuseppe Cario – che dà atto di come, nell’espletamento di entrambe le procedure concorsuali, Rainone, come principale artefice, in tutto supportato da Esposito, ed in seconda battuta l’intera Commissione di gara, abbiano gestito le procedure concorsuali con modalità tali da assicurare l’assunzione di soggetti da loro scelti a priori, vanificando e rendendo poco più di una messa in scena le procedure di gara. I concorrenti scelti dai membri della commissione – scrivono ancora – non solo si recavano a svolgere il concorso avendo il favore della Commissione, ma erano preventivamente informati sul contenuto delle domande che le procedure di gara siano state poco più di una apparenza”.

Rainone e Esposito, che si trovano entrambi agli arresti domiciliari, sono accusati di falsità ideologica in atti pubblici e rivelazione di segreti di ufficio in forma aggravata.

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