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Cronaca

Intimidazioni per il primo chiosco, gli indagati negano tutto

A Roma gli interrogatori di Alessandro, Maurizio e Fabio Zof, accusati di associazione a delinquere con modalità mafiose e turbata libertà degli incanti

Sono stati interrogate nella giornata di oggi, lunedì 5 febbraio, alcune delle persone colpite da misure cautelari nell'ambito dell'indagine sulla mancata aggiudicazione del primo chiosco sul lungomare di Latina coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma Roberto Saulino, firmatario di quei provvedimenti, ha ascoltato i tre componenti della famiglia Zof - Maurizio, Alessandro e Fabio- oltre a Corrado Giuliani e Franco De Stefano. I primi tre sono chiamati a rispondere di associazione a delinquere con modalità mafiose e turbata libertà degli incanti mentre gli altri devono rispondere rispettivamente di tentata estorsione e di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Maurizio Zof, assistito dall'avvocato Alessia Vita, non ha risposto alle domande del magistrato ma ha comunque voluto rilasciare spontanee dichiarazioni negando tutti i comportamenti che gli vengono addebitati: la difesa ha preannunicato il deposito di documentazione per poi avanzare un'istanza affinché lo storico titolare del primo chiosco, che è stato posto agli arresti domiciliari, venga riascoltato. Anche il figlio Fabio, assistito dall'avvocato Giancarlo Vitelli e che ha gli obblighi di polizia giudiziaria, si è avvalso della facoltà di non rispondere ma si è dichiarato estraneo alle contetstazioni della Dda. La difesa ha richiesto la revoca della misura.

Il fratello Alessandro, in carcere per altre ragioni e detsinatario di una misura cautelare che lo pone ai domiciliari, ha invece voluto rispondere alle domande che riguardano in particolare l'accusa di turbata libertà degli incanti per avere intimodito e minacciato anche attraverso il suo profilo social gli aggiudicatari dell'area del primo chiosco oltre che il personale di altre strutture del lungomare. Anche in questo caso l'avvocato Alessia Vita si è riservata di depositare alcuni documenti.  

Interrogatorio anche per Corrado Giuliani posto agli obblighi e difeso dall'avvocato Italo Montini: deve rispondere di tentata estorsione per avere tentato di recuperare un credito per la cessione di droga per conto di Alessandro Zof ma lui ha negato gli addebiti e la difesa ha chiesto la revoca della misura oppure una ordinanza con divieto di avvicnamento.

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