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Cronaca

Reddito di cittadinanza: tutte le richieste e le somme percepite dal clan Di Silvio

Dopo i primi casi scoperti, i carabinieri dell'Ispettorato del lavoro hanno indagato ancora e trovato altre situazioni irregolari

Un fiume di richieste di reddito di cittadinanza presentate dai componenti della famiglia Di Silvia. Dopo i primi casi accertati nei mesi scorsi, i carabinieri del comando Tutela del lavoro- nucleo Ispettorato del lavoro di Latina, hanno proseguito gli accertamenti e scoperto altre domande presentate dai componenti del clan in diversi momenti tra il 2020 e il 2021.

Tra giugno e ottobre del 2020 a presentare le istanze, come già verificato, erano state Angela Di Silvio, moglie di Samuele e nuora di Armando Lallà Di Silvio, e Genoveffa Di Silvio, moglie di Federico Arcieri, tutti coinvolti nell'inchiesta Alba Pontina. Entrambe aveva percepito 10mila euro ciascuna ed erano state denunciate alla Procura sia per l’illegittimo beneficio percepito sia per l’evasione dagli arresti domiciliari, un reato commesso nell’atto di presentare le domande negli uffici del patronato. Un'analoga domanda era stata presentata anche da Francesca De Rosa, nuora di Armando Di Silvio, anche lei sottoposta agli arresti domiciliari nell’operazione Alba Pontina. La donna era originariamente inserita nel nucleo di reddito della parente Angela, ma poi si era distaccata nel tentativo di aggirare la precedente revoca e percepire nuovamente il contributo. Per questo aveva dunque inviato una nuova istanza datata ottobre 2020 con un nucleo familiare diverso riuscendo, in frode alla legge, a percepirne la quota di reddito del mese di novembre 2020 per 821 euro, immediatamente interrotto e revocato su richiesta dei carabinieri.  

Tra novembre e dicemte 2020 Angela e Genoveffa Di Silvio avevano presentato una nuova richiesta riuscendo di nuovo a percepire il reddito di cittadinanza, poi ancora interrotto e revocato.

A marzo 2019 un'istanza era stata avanzata anche da Antonietta Di Silvio. Nella documentazione era allegata anche una dichiarazione sostitutiva unica autocertificata di Rossana De Silvio, membro di un nucleo familiare composto da sei persone di cui nessuna però risiedeva effettivamente con la donna che aveva presentato la domanda. Antonietta Di Silvio è stata denunciata per il reato di indebita percezione del reddito di cittadinanza per 11 mesi, da aprile 2019 a febbraio 2020, per un totale di circa 9.400 euro, in concorso con Rossana Di Silvio.

Una nuova richiesta datata 12 febbraio 2020 era stata poi avanzata anche da Daniele Sicignano, anche lui considerato appartenente al clan e coinvolto in Alba pontina, mentre si trovava in regime della misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla pg.

Ulteriori accertamenti effettuati dai carabinieri nel mese di marzo 2021, hanno consentito di scoprire che Francesca De Rosa, il 28 gennaio scorso, aveva ottenuto una carta di identità elettronica valida per l'espatrio rilasciata dal Comune di Latina. Dalle verifiche risultava infatti che l’interessata aveva falsamente dichiarato di non averne cause ostative e aveva quindi indotto in errore l’ufficiale di stato civile dell’anagrafe ottenendo il documento di identità valido per l’espatrio nonostante non ne avesse i requisiti di legge richiesti. A seguito di quanto appurato è stato ottenuto dall’autorità giudiziaria un decreto di perquisizione nell’abitazione della donna per la ricerca della carta postale di accredito del reddito e del documento di identità, entrambi rinvenuti e sottoposti a sequestro.

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