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Domenica, 28 Aprile 2024
Le indagini

Operazione "Game over" tra Roma e Latina: sequestro da 4,5 milioni ai capi di un'organizzazione criminale

Scoperti investimenti di denaro di provenienza illecita in sale scommesse e attività di rivendita di auto. Sequestri anche in provincia

"Game over" è l'operazione eseguita questa mattina, 15 febbraio, tra le province di Roma e Latina, dagli agenti della divisione anticrimine della questura di Roma. nell'ambito di una strategia di contrasto all'accumulazione dei patrimoni illeciti. Gli agenti della polizia di Stato hanno eseguito in particolare un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca su un patrimonio complessivo di 4,5 milioni di euro. Il sequestro riguarda beni e assetti societari, tra cui immobili e società, riconducibili ai capi di un'associazione attiva dal 2012 sul territorio di Roma con ramificazioni nei comuni di Pomezia, Ardea, Anzio, Nettuno e Aprilia. Gli stessi indagati sono coinvolti in un giro di vendita al dettaglio e all'ingrosso di sostanze stupefacenti, cocaina, hashish e marijuana, e recentemente arrestati nell'operazione "All in" condotta dalla squadra mobile sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Roma.

Il 14 novembre scorso erano state eseguite misure cautelari personali nei confronti di 30 persone, indagate a vario titolo per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, detenzione illegale di arma da fuoco, trasferimento fraudolento di valori e auto riciclaggio. Per queste vicende i principali indagati, tra i quali i tre destinatari di provvedimenti di sequestro eseguiti oggi, sono tuttora detenuti. Sulla base degli accertamenti economico patrimoniali degli specialisti della divisione Anticrimine della questura romana, il tribunale ha ritenuto i tre soggetti socialmente pericolosi, poiché con le loro condotte illecite avrebbero accumulato ingenti proventi, reinvestendoli, in parte, in società e attività di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell'acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e polizze assicurative.

Dalle idnagini è emerso che i tre indagati, a fronte di una marcata sproporzione tra la complessiva situazione reddituale dichiarata e il patrimonio direttamente o indirettamente a loro riconducibile, effettuavano importanti investimenti, finanziati attraverso gli introiti che derivavano dai traffici illeciti e conducevano un elevato tenore di vita, incompatibile con gli esigui redditi dichiarati. Accogliendo la proposta formulata congiuntamente dal procuratore e dal questore di Roma, il tribunale ha dunque disposto il sequestro della totalità delle quote e dell'intero patrimonio aziendale di quattro compagini societarie, di cui due operanti a Pomezia e una nel comune di Ardea, nel settore della raccolta di scommesse, e di una rivendita di veicoli di Roma. Sotto sequestro sono finiti anche quattro immobili, tra cui una grande villa con piscina, e un terreno, a Roma, Pomezia e Aprilia. Sotto chiave inoltre tre veicoli, polizze assicurative e di pegno e disponibilità finanziarie, per un valore complessivamente stimato di circa 4,5 milioni di euro.

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