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La cerimonia / Sonnino

Vittorio Iacovacci, la cerimonia a due anni dall'uccisione: la salma traslata nel monumento di famiglia

Presente alla commemorazione anche il comandante generale dell'Arma dei carabinieri. Si alzano in volo i paracadutisti del 1° reggimento Tuscania

A due anni esatti dall'attentato avvenuto in Congo, il feretro del carabiniere Vittorio Iacovacci ha varcato questa mattina la soglia dell'abbazia di Fossanova per la cerimonia di commemorazione, in una sala gremita di autorità, familiari e amici. A Fossanova è stata celebrata la messa officiata dal cappellano militare don Eugenio Campin e dal parroco don Andrea David. 

A seguire, la salma del carabiniere, Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria, che dal giorno del funerale si trovava nel cimitero di Sonnino, è stata traslata nel monumento funebre fatto realizzare dalla famiglia Iacovacci su una proprietà di famiglia, vicino all'abitazione dove il militare era cresciuto, in via delle Vigne, nel comune di Sonnino. Una cerimonia questa resa solenne dagli onori militari e conclusa con la deposizione di una corona d'alloro e con la benedizione da parte del cappellano militare.

foto vittorio iacovacci messa

Nel corso dell'evento è stato esposto in volo un drappo tricolore da parte di due carabinieri della squadra paracadutismo sportivo del 1° reggimento carabinieri paracadutisti Tuscania che si sono lanciati in volo atterrando poco lontano dal monumento funebre in cui il militare è stato tumulato.

Alla commemorazione hanno preso parte i familiari di Vittorio Iacovacci, la sottosegretaria al ministero degli Esteri Maria Tripodi, la senatrice Stefania Pucciarelli e il senatore Nicola Calandrini; il prefetto Maurizio Falco; i sindaci e i rappresentanti dei comuni pontini; i vertici dell'Arma, con la presenza del comandante generale Teo Luzi, del comandante interregionale carabinieri Podgora, il comandante della legione carabinieri Lazio Antonio De Vita, il comandante della II brigata mobile di Livorno, il comandante provinciale Lorenzo D'Aloia: alcuni studenti degli istituti scolastici di Priverno e Sonnino.

​Il comandante generale Luzi, dopo aver ripercorso la vita dell’eroe Vittorio Iacovacci, come uomo e come militare, si è soffermato sui valori di generosità, altruismo e amore per il prossimo, espressi fino all’estremo sacrificio nel tentativo di fare scudo, con il proprio corpo, all’ambasciatore Luca Attanasio, anche lui rimasto ucciso nell'attento..La famiglia Iacovacci, rappresentata dal fratello Dario, ha voluto ringraziare l’Arma e le iIstituzioni, in particolare il prefetto per la sua costante e personale vicinanza.

Presenti il prefetto Maurizio Falco, sindaci e rappresentanti dei comuni della provincia pontina, il presidente della Provincia Gerardo Stefanelli, il comandante generale dell'Arma dei carabinieri Teo Luzi, la sottosegretaria agli Esteri Maria Tripodi, il comandante provinciale dei carabinieri Lorenzo D'Aloia. 

Oggi infatti sono due anni dalla tragedia in Congo. Era il 22 febbraio del 2021 quando Vittorio Iacovacci, 30 anni, carabiniere scelto ora Medaglia d’oro al Valor militare, rimase ucciso in un attentato avvenuto in Congo, insieme all’ambasciatore italiano Luca Attanasio. A due anni di distanza l’Arma dei carabinieri si è ritrovata questa mattina a Sonnino per la cerimonia di traslazione della salma di Vittorio Iacovacci, dal cimitero cittadino al monumento funebre realizzato dalla famiglia e autorizzato dalla prefettura di Latina in un terreno di proprietà nei pressi dell'abitazione di via delle Vigne dove Iacovacci è cresciuto.
 

La messa  Fossanova è stata officiata dal cappellano militare e dal parroco. A seguire è stato esposto in volo un drappo tricolore da parte di due militari della Squadra Paracadutismo Sportivo del 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” che si sono lanciati nel cielo sopra Sonnino. Si è concluso così un complesso iter amministrativo che ha consentito alla famiglia di tumulare le spoglie del militare medaglia d'oro alla memoria in un luogo diverso dal cimitero cittadino. 
 

Con lo stesso spirito nei mesi scorsi l’amministrazione ha voluto inoltre intitolare al carabiniere il plesso scolastico di Capocroce che Vittorio Iacovacci aveva frequentato da bambino, con l’obiettivo di lasciare un segno anche per le generazioni future. Domani il Rotary Club di Latina ricorderà “Vittorio Iacovacci, figlio e carabiniere” in un evento in programma all’Hotel Europa, a Latina, a partire dalle 18.

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