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Cronaca Isonzo / Via Sezze

Contro tagli e privatizzazione della scuola, Majorana ancora in protesta

Dopo giorni di occupazione e la manifestazione del 17 novembre gli studenti dello scientifico di via Sezze continuano la mobilitazione fatta di sit-in, flashmob, assemblee e dibattiti

Dopo la grande manifestazione dello scorso 17 novembre, arrivata al termine di giorni di occupazione degli edifici scolastici da parte degli studenti del capoluogo – numerose sono state le scuole interessate dall’onda di protesta avviata dal liceo scientifico Grassi –, i ragazzi del Majorana hanno deciso di chiudere con il presidio permanente dell’istituto di via Sezze, ma di proseguire comunque con un periodo di mobilitazione alternativa.

“Tale forma di protesta vuole essere segnale di come gli studenti siano consapevoli del cambiamento che la proposta di legge 953 (ex Aprea) apporterà alla scuola pubblica e del danno che i gravosi tagli al fondo strumentale arrecheranno alle possibilità delle scuole di offrire ore di formazione aggiuntive, indispensabili in un contesto didattico già indebolito dalle precedenti riforme” commentano uno studente e una studentessa dello scientifico Majorana.

Ed è proprio in virtù di questa consapevolezza che “gli studenti si oppongo all'approvazione dei suddetti decreti e alle manovre economiche del Governo che continuano a tagliare sulla scuola pubblica”.

Cosa fare allora? La protesta dei ragazzi del Majorana non si è fermata e non si fermerà; la mobilitazione per rivendicare il loro diritto allo studio “che può renderci liberi e ci forma per essere cittadini attivi nel nostro paese” continuerà anche nei prossimi giorni attraverso delle forme che sono alternative all’occupazione al corteo in piazza, articolandosi in sit-in, flashmob, assemblee e dibattiti sia all'interno che all'esterno della scuola.

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