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Domenica, 28 Aprile 2024
Atti persecutori / Terracina

Donna terrorizzata dal vicino di casa: insultata e minacciata con l'accetta

La storia inquietante arriva da Terracina, dove un uomo di 57 anni è finito in carcere dopo aver fatto vivere per mesi una famiglia nella paura

Minacciata e perseguitata dal vicino di casa e costretta a vivere in un costante stato di ansia e paura. E' una storia inquietante che arriva da Terracina, dove gli agenti del commissariato hanno eseguito una misura cautelare a carico di un uomo del posto di 57 anni, per il quale si sono spalancate le porte del carcere. 

La vittima già a gennaio si era rivolta al commissariato presentando una querela e aveva ripercorso un episodio risalente ad agosto e già denunciato: il suo vicino di casa aveva insultato lei e la figlia minorenne impugnando due accette.  In seguito a quell'episodio ce n'erano stati altri, in cui l'uomo addirittura aveva lanciato oggetti dalla finestra vedendola rincasare. Lo scorso dicembre la donna si è poi accorta che la fiancata della sua auto era stata graffiata e che sul finestrino della vettura c'era una scritta offensiva. In quello stesso giorno il 57enne ha inveito contro di lei e ha ammesso di essere stato il responsabile del danneggiamento dell'auto, circostanza del resto confermata anche da un altro testimone ascoltato dagli investigatori.

La donna ha quindi raccontato ai poliziotti che lei e la sua famiglia erano costretti a vivere in un costante stato di ansia, tanto che la figlia si rifiutava di andare a scuola per paura e lei stessa era costretta a rientrre in casa solo in presenza del marito e a parcheggiare l'auto lontano da casa per evitare che il vicino potesse di nuovo danneggiarla. Dopo l'ultima denuncia, gli agenti hanno effettuato mirati accertamenti investigativi che hanno dato riscontro al racconto della signora. Così, raccolti gli elementi di prova, hanno chiesto e ottenuto l'applicazione di un'idonea misura cautelare. Il gip del tribunale di Latina ha disposto gli arresti domiciliari, ma l'indagato non solo non ha indicato un luogo idoneo dove scontare la misura ma non ha neanche prestato il consenso all'applicazione del controllo elettronico. Per lui quindi si sono aperte le porte del carcere.

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