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Economia

Acqualatina in crisi, l’accordo per scongiurare i licenziamenti

Contratti di solidarietà e mobilità per i lavoratori da un lato, riduzione degli stipendi per Cda e dirigenti dall'altro. Ma non mancano le polemiche

È stato siglato nei giorni scorsi l’accordo tra le sigle sindacali provinciali, Femca Cisl e Uiltec Uil, e la Rsu aziendale nell’ambito dell’incontro che si è tenuto per affrontare i nodi legati ai 73 esuberi di personale dichiarati da Acqualatina. Un accordo che ha permesso così di scongiurare i licenziamenti; tra i punti fondamentali, da un lato i contratti di solidarietà per i dipendenti e la mobilità per i lavoratori più vicini alla pensione, dall’altro la riduzione degli stipendi per i membri del Cda e i dirigenti.

“L’accordo sottoscritto  - come spiega la Femca Cisl - prevede l’applicazione del contratto di solidarietà di tipo difensivo per la gestione di 67 lavoratori applicato a rotazione su di un numero di 156 interessati, e la collocazione in mobilità per altri 25 che si agganceranno alla pensione e riceveranno un incentivo economico all’esodo. Il contratto di solidarietà partirà dal 1 luglio di quest’anno, avrà una durata di 24 mesi salvo eventuale proroga, interesserà soltanto lavoratori con la  qualifica di impiegato e comporterà una riduzione di lavoro settimanale del 21,04% o del 28,05% a seconda dei vari ambiti lavorativi. La società si impegna ad anticipare ai lavoratori interessati dall’accordo il trattamento previsto dalla legge e pari all’80% nonché il corrispondente valore nominale del buono pasto qualora, non venisse erogato a causa della riduzione di orario per la mancata rotazione”.

L’accordo, come spiega la stessa sigla sindacale “si è reso necessario per affrontare tutta una serie di fattori che per Acqualatina spa avrebbero rischiato di compromettere seriamente l’equilibrio gestionale ed economico della società, primo fra tutti quello dei crediti vantati nei confronti degli utenti che hanno raggiunto la cifra di  65 milioni di euro, pari al 10% dell'intero fatturato globale emesso dall'inizio del 2002”.

E, dal canto suo, a società, ha dichiarato di voler mettere in campo tutta una serie di misure atte a contenere le spese annunciando una riduzione del 10% dei compensi dei componenti il CdA, il Collegio Sindacale nonché dei Dirigenti.

All’incontro era presente l’amministratore delegato Raimondo Besson che ha parlato della necessità di una nuova organizzazione non più rigida ma modulabile secondo le esigenze contingenti. Inoltre alla richiesta sindacale di adottareun modello che preveda la partecipazione dei lavoratori alla gestione societaria tramite un azionariato diffuso, l’Ad non ha chiuso la porta alla proposta sulla quale si potrà lavorare in futuro.

LA CGIL – Ma l’accordo non ha mancato di lasciare dietro di sé una scia di polemiche. “La mancata firma dell'accordo da parte della Cgil è un segnale delle riserve mentali che questo sindacato ha avuto fin dall'inizio della vertenza Acqualatina e le note inviate alla stampa  per  giustificare tale assenza contengono inesattezze  e forzature che lasciano perplessi commenta la Femca Cisl -.Non è vero che i lavoratori subirebbero le perdite economiche descritte dalla Cgil in quanto l'accordo è stato calcolato proprio per recare il minor danno possibile anche grazie al recupero del buono pasto”

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