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Cronaca

Spaccio di droga ai palazzoni: così il gruppo si era ricostituito dopo gli arresti di Reset

L'organizzazione era capeggiata da Giuseppe Travali. Poi, dopo la sua morte da Valentina Travali, sorella di Angelo e Salvatore

Un'organizzazione dedita allo spaccio di droga in diverse piazze di Latina, operativa anche dopo l'arresto degli esponenti di spicco del clan Di Silvio Travali. L'ipotesi è che, con l'operazione Reset e dopo l'uscita di scena dei personaggi di primo piano, quali Costantino Di Silvio, Angelo e Salvatore Travali e Alessandro Anzovino, l'attività di vendita di stupefacenti non si sia mai fermata e abbia continuato ad essere gestita da Giuseppe Travali, poi deceduto lo scorso giugno, la figlia Valentina, la moglie Maria Grazia Di Silvio, insieme a Guerrino Di Silvio, Gianluca Campoli e Mohamed Jandoubi. Tutti sono finiti agli arresti nella giornata di oggi, 20 aprile, nell'ambito dell'operazione eseguita dai carabinieri, che ha portato appunto all'esecuzione di sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e di un provvedimento di obbligo di dimora. Proprio l'inchiesta Reset ha fatto emergere il controllo del gruppo, attraverso la forza dell'intimidazione, sull'attività di spaccio nella zona dei palazzoni della Q4. Dopo quell'ondata di arresti dunque il gruppo si era ricostituito ed era capeggiato dal padre Giuseppe Travali e dalla figlia Valentina.

Proprio quest'ultima, soprattutto in seguito alla morte del padre, in qualità di capo e organizzatore dell'attività criminale, si occupava dell'acquisto della droga, in particolare cocaina, riscuoteva dai pusher i proventi dello spaccio e li reinvestiva in parte per l'acquisto di altre forniture. Poi gestiva di fatto la "piazza" dei palazzoni, le "vele", affidando compiti e ruoli agli altri sodali, predisponendo i trasporti della droga e assumendo ogni necessaria decisione, sia tramite Giuseppe Travali sia in modo completamente autonomo. Gli altri erano per lo più pusher che si occupavano della vendita al dettaglio e dello spostamento degli stupefacenti. In particolare, come emerge dalle carte dell'ordinanza, a Guerrino Di Silvio e Mohamed Jandoubi era affidato anche il compito di provvedere al taglio della cocaina e di gestire le "piazze" dei palazzoni e del Gionchetto. I proventi confluivano poi nelle casse dell'associazione.

Quanto al ruolo di Maurizio De Bellis, personaggio già noto agli archivi delle forze dell'ordine,  gli investigatori hanno ricostruito diversi episodi che lo configurano come fornitore di Valentina Travali per diversi quantitativi di cocaina. Droga che veniva poi conservata nell'appartamento di Valentina Travali, dove vivono anche i suoi figli minori, "utilizzati nella custodia dello stupefacente".

La base operativa è poi un appartamento all'undicesimo piano di viale Nervi, scala M, interno 44. Un piano sopraelevato  che consentiva così di guardare dall'alto e monitorare la situazione, allertando per tempo dell'eventuale arrivo delle forze dell'ordine.

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