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Domenica, 28 Aprile 2024
L'operazione

Spaccio ai palazzi Bianchi, blitz della polizia contro un'organizzazione criminale

Quindici misure cautelari eseguite dalle prime ore del giorno dalla polizia, a carico dei vertici del gruppo fino ai pusher. L'organizzazione gestita da una donna della famiglia rom

Associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Da questa mattina la polizia sta eseguendo misure cautelari a carico di 15 persone ritenute a vario titolo responsabili di spaccio e anche di rapina.

Le indagini, che hanno preso il via con le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, sono state condotte dalla squadra mobile tra i mesi di gennaio e giugno 2022, sotto il coordinamento della Dda di Roma. L'attività investigativa ha consentito di portare alla luce sul territorio un'organizzazione a carattere familiare, composta in prevalenza dai De Rosa, che da ben 20 anni monopolizzava lo spaccio di droga, in particolare cocaina, crack e hashish, in alcuni quartieri periferici della città, in particolare nella zona dei "Palazzi Bianchi" di viale Kennedy.

Nello specifico è stata data esecuzione a 11 misure di custodia in carcere, due obblighi di dimora, un divieto di dimora ed un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; sono state eseguite tra le città di Latina, Roma e Aprilia.

VIDEO | Spaccio ai palazzi Bianchi, l’operazione della polizia: scattano gli arresti

Alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia gli investigatori hanno dato riscontro attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali e attraverso le telecamere installate nei pressi delle piazze di spaccio. Gli accertamenti hanno fatto dunque emergere l'esistenza di una vera e propria associazione criminale al cui vertice si è affermata una donna, elemento di spicco di una famiglia di etnia rom stanziale a Latina. Lo spaccio al dettaglio era invece in carico ad altri membri dell'organizzazione, la maggior parte dei quali legati da un vincolo di parentela che ha garantito stabilità nel tempo al gruppo. Il mercato della droga, come accertato dai numerosi sequestri effettuati dalla squadra mobile nel corso delle indagini, era attivo h24, portato avanti anche attraverso minacce rivolte agli acquirenti che tardavano a pagare la merce.

Nel corso delle indagini è emersa anche la disponibilità di armi da sparo per commettere rapine ad opera dei due principali esponenti dell'associazione.

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