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Domenica, 28 Aprile 2024
Latina

Picchiato e segregato per quattro ore in un appartamento per un debito di droga

L'hashish a credito e poi l'avvertimento: "Fai il serio, altrimenti prepara la carrozzella". I particolari inquietanti dall'indagine dei carabinieri che ha portato all'arresto di un 19enne

Per quattro ora è stato tenuto segregato all'interno dell'appartamento di una palazzina di viale Nervi, preso a schiaffi e pugni e colpito anche con una cinghia. Aveva preso della droga a credito e ora doveva pagare il suo debito, che da 650 euro i suoi aguzzini hanno fatto lievitare fin quasi a 2mila nel giro di poche settimane.

Vittima è un 22enne del capoluogo, che aveva preso 50 grammi di hashish da un pusher della zona di sua conoscenza, che lo aveva avvertito: "Fai il serio, altrimenti inizia a preparare la carrozzella". Il pusher è il 19enne arrestato ieri dai carabinieri, accusato di tentata estorsione in concorso, sequestro di persona, costrizione a commettere reato con violenza e minaccia con l'uso di armi. Insieme a lui, già a novembre, era finito agli arresti anche un 36enne, catturato in flagranza di reato dopo aver rapinato il 22enne del suo cellulare mentre cercava di scappare dal condominio in cui era stato tenuto prigioniero. L'indagine ha consentito ai carabinieri della compagnia di Latina, guidati dal capitano Paolo Perrone, di ricostruire uno scenario inquietante riportato nelle pagine dell'ordinanza firmata dal gip del tribunale di Latina Mario La Rosa.

Il giovane acquirente aveva preso a credito 50 grammi di hashish e qualche giorno più tardi era stato avvertito che il suo debito era salito a oltre mille euro. Nell'impossibilità di pagare, il ragazzo aveva evitato di farsi vedere in giro nel quartiere per diversi giorni, ma il 26 novembre, appena rientrato in casa, era stato preso e portato con la forza nell'appartamento di viale Nervi, messo a disposizione da una donna di 39 anni destinataria ieri di una misura di divieto di avvicinamento alla vittima. Qui era stato ripetutamente picchiato e minacciato, preso anche a cinghiate che lo avevano ferito su un fianco, e costretto a commettere un furto in un cantiere per rubare attrezzature da vendere a un acquirente.

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