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Cronaca

Morta a 16 anni per overdose, condannati gli spacciatori di eroina

La sentenza del processo per il decesso di Arianna Briasco: 8 anni di reclusione per Lorenzo Rossi e 7 anni per Davide Calenzo

Sono stati riconosciuti colpevoli di cessione di sostanze stupefacenti con le aggravanti e condannati rispettivamente a 8 e 7 anni di carcere due dei tre uomini accusati di avere ceduto alcuni dosi di eroina ad Arianna Briasco, la 16enne morta per overdose il 24 luglio 2015 a Latina. Si è concluso così il processo a carico dei quattro pusher, due italiani e due stranieri: Lorenzo Rossi, Davide Calenzo, Alexander Zakharchenko e Abdelkim Moukrani nei confronti dei quali, a luglio 2018, il giudice per l’udienza preliminare Giorgia Castriota aveva disposto il rinvio a giudizio.

Il Tribunale di Latina presieduto da Francesca Coculo ha condannato Lorenzo Rossi a 8 anni, Davide Calenzo a 7 anni, assolto Alexander Zakharchenko e dichiarato l'irreperibilità del quarto imputato accogliendo in pieno la richiesta del pubblico ministero Daria Monsurrò.

Arianna Briasco era deceduta nell'abitazione del padre a borgo Isonzo: era stato proprio il genitore a trovarla a terra nel bagno dopo avere rotto il vetro della finestra visto che lei non rispondeva: i soccorsi erano stati inutili, l'adolescente era senza vita all'arrivo dell'ambulanza del 118 a causa di una overdose di eroina. L'indagine aperta dalla Procura e condotta dagli investigatori della Questura era riuscita a individuare, anche attraverso l'esame del cellulare della ragazza e la verifica dei suoi contatti telefonici, i quattro pusher - due italiani e due stranieri - che avrebbero ceduto la droga alla 16enne e a luglio 2018 erano stati tutti rinviati a giudizio con l'accusa di cessione di sostanze stupefacenti.

Ieri pomeriggio l'ultima udienza del processo nel quale i genitori di Arianna, Piero Briasco e Barbara Votta, si sono costituiti parte civile con gli avvocati Luca Giudetti e Francesco Pio Porta. Il pubblico ministero Daria Monsurrò a conclusione della sua requisitoria ha chiesto una condanna a 8 anni di reclusione per Rossi, a 7 anni per Calenzo e l'assoluzione per Zakharchenko mentre non è stato possibile procedere nei confronti del quarto imputato essendosi reso irreperibile fin dall'inizio. Il Tribunale a conclusione della camera di consiglio ha accolto in toto la richiesta dell’accusa.

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