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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Moro, Grenga alla Corte: "Io non c'entro niente, non lo conoscevo nemmeno"

Uno dei quattro imputati con spontanee dichiarazioni si chiama fuori dal delitto. Le ultime due udienze fissate per l'11 e il 25 marzo

"Non faccio parte di questa situazione, non conosco e non ho mai frequentato Agostino Riccardo e neppure Massimiliano Moro". Si è conclusa con le spontanee dichiarazioni di Simone Grenga la lunga udienza del processo per l'omicidio di Massimilianio Moro che vede sul banco degli imputati oltre allo stesso Grenga, Ferdinando Ciarelli detto Macù, Antoniogiorgio Ciarelli e Ferdinando Di Silvio detto Pupetto, chiamati a rispondere di omicidio premeditato aggravato dai motivi abietti con l'aggravante di avere agito con metodo mafioso. Davanti alla Corte di assise del Tribunale di Latina presieduta da Gian Luca Soana l'imputato - che secondo il pentito Riccardo avrebbe sparato alla vittima nella sua abitazione nel quartiere Q5 la sera del 25 gennaio 2010 - in videocollegamento dal carcere dove è detenuto ha negato ogni coinvolgimento nella vicenda.

"Nel corso di 14 anni di detenzione - ha raccontato - ho avuto un comportamento  esemplare, ho preso un diploma e mi sono iscritto all'unversità ottenendo anche permessi premio almeno fino al momento dell'arresto per l'omicidio Moro. Ho ferequentato Pugliese da bambino e da ragazzo e con lui ho fatto molte cose ma poi non l'ho più visto una volta uscito dal carcere e non conoscevo Moro nè Agostino Riccardo. Non l'ho ucciso".

A conclusione delle dichiarazioni sono state fissate le ultime due udienza: l'11 marzo parleranno prima i pubblici ministeri della Dda Liuigia Spinelli e Francesco Gualtieri, poi gli avvocati difensori Alessandro Farau, Marco Nardecchia, Emilio Siviero e Italo Mintini. Poi il 25 marzo spazio alle repiche prima che la Corte entri in camera di consiglio per le repliche.

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