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Cronaca

Delitto dopo il rapimento, Manuel Ranieri condannato all’ergastolo per l’omicidio Giuroiu

Il 19enne giudicato ieri dalla Corte D’Assise. Per lo stesso delitto condannato a 8 anni un 16enne di Latina e a 30 anni Adrian Ginga. La scorsa settimana rinviati a giudizio Angelo e Salvatore Travali: avrebbero collaborato al rapimento della vittima

Condanna all’ergastolo per Manuel Ranieri, 19 anni di Latina, considerato uno degli autori del delitto di Nicolas Adrian Giuroiu, il 28enne rumeno rapito a borgo Sabotino a marzo dello scorso anno e trovato una settimana dopo in un pozzo all’interno di un’azienda agricola di Cisterna ucciso a colpi di pistola.

Ranieri è stato giudicato ieri dai giudici di Corte D’Assise, presieduta da Pierfrancesco De Angelis, a latere Fabio Velardi, che hanno emesso sentenza nel tardo pomeriggio. Nel corso della requisitoria il pubblico ministero Gregorio Capasso aveva formulato la stessa richiesta, prospettando il carcere a vita.

Ranieri è stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla crudeltà.

Quella di Manuel Ranieri è la terza condanna che arriva per il delitto del 28enne rumeno, ritrovato cadavere in un pozzo nelle campagne di Olmobello, da ricondurre, per l’accusa, al tentativo della vittima di far prostituire la compagna di uno degli imputati.

A novembre dello scorso anno il giudice del Tribunale per i Minorenni di Roma, Paola Manfredonia, aveva stabilito una condanna a 8 anni per un 16enne di Latina che aveva scelto la strada dell’abbreviato; l’accusa aveva chiesto una pena a 16 anni di reclusione. Oltre a Ranieri e al 16enne, era stato condannato anche Adrian Ginca a 30 anni di reclusione.

Insieme al 16enne avrebbero rapito Giuroiu a borgo Sabotino ma, secondo gli inquirenti, a collaborare al sequestro vi sarebbero stati i fratelli Angelo e Salvatore Travali, rinviati a giudizio la scorsa settimana.

Era il pomeriggio dell’8 marzo 2014 quando in via Macchiagrande, a borgo Sabotino, l’auto della vittima era stata speronata, poi il 28enne era stato caricato su un’altra macchina e, secondo la ricostruzione, ucciso la sera stessa. Il suo corpo era stato occultato in una vasca adibita alla raccolta di liquami all’interno di un’azienda agricola di Cisterna. Per l’accusa, troppo pesante quella proposta avanzata nei confronti di una giovane rumena, di seguirlo a Roma per prostituirsi sotto la sua protezione.

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