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Ex carcere di Santo Stefano, Simeone: “Non si perda il finanziamento. Accelerare i tempi”

L’intervento del consigliere regionale di Forza Italia: “Presenteremo una mozione che impegna la Regione Lazio ad intervenire sulla vicenda". Calandrini: "Basta annunci, si sblocchino i fondi"

“Il progetto di recupero del carcere di Santo Stefano, deve diventare operativo. Occorre evitare che gli 80 milioni di euro, finanziati dal Fondo per lo sviluppo e coesione 2014-2020, vadano perduti”. Anche Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale, interviene sulla questione dell’ex carcere di Santo Stefano dopo il botta e risposta tra Matteo Renzi e il ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini che ha riacceso le speranze di riprendere il vecchio progetto di recupero della struttura. 

“Il tempo stringe, dal momento che la scadenza di questi fondi è fissata per il 1 gennaio 2021. Se non saranno impegnati entro quella data, per lavori di consolidamento della struttura, cambieranno destinazione d’uso. Il gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale presenterà nei prossimi giorni una mozione, con il sottoscritto primo firmatario, che impegna la Regione Lazio ad intervenire sulla vicenda ed eventualmente a chiedere una proroga della scadenza del finanziamento”.

“Il carcere di Santo Stefano oggi si presenta in uno stato di totale degrado e abbandono, con edifici che cadono a pezzi, rovi e sterpaglie dovunque e anche il semplice approdo all'isola, ancorché vietato proprio per i pericoli di incolumità pubblica, risulterebbe difficile. La struttura si estende per 28.300 metri quadri complessivi, con oltre 200 celle su tre piani. E' stato dichiarato di particolare interesse storico nel 1987, nonchè ‘monumento nazionale’ nel 2008 e ‘patrimonio comunitario’ nel 2010. Nell'ottobre del 2015 è stato costituito un Tavolo tra Ministero per i beni e le attività culturali, regione Lazio, Agenzia del demanio e comune di Ventotene e nel gennaio del 2016, l'allora premier Renzi, il ministro Franceschini e il presidente della Regione Lazio Zingaretti annunciarono il piano di recupero. Nel febbraio 2018 si è svolta l’ultima riunione del tavolo permanente per proseguire l’iter del progetto di recupero e da allora non è stato più convocato.

Manca poco più di un anno alla scadenza del finanziamento da 80 milioni e serve accelerare i tempi. Dalla Regione Lazio - conclude Simeone - mi aspetto un intervento rapido che favorisca il recupero di un luogo di inestimabile valore architettonico e culturale”.,

Calandrini: "Basta annunci, si sblocchino i fondi"

Sulla questione è intervenuto oggi anche il senatore pontino di Fratelli d'Italia, Nicola Calandrini. "Finalmente la politica si ricorda del carcere di Santo Stefano. Sono passati tre anni da quando Matteo Renzi, allora premier, promise 70 milioni di euro per la riqualificazione della struttura che ricade nel comune di Ventotene, e ad oggi neppure un euro è stato speso. Sul tema avevo presentato un'interrogazione lo scorso 29 aprile, uno dei miei primi atti da senatore, ed avevo avuto modo di confrontarmi anche con il sindaco Gerardo Santomauro e la sua amministrazione, vittime dell'ennesima lungaggine burocratica. Il paradosso è che i soldi ci sono, sono già stanziati, ma a quanto pare è impossibile spenderli, e se non saranno impegnati entro il 2021, il finanziamento andrà perso. Nel frattempo, il tempo passa e il carcere di Santo Stefano, già inagibile, continua a cadere in rovina. Mi auguro che gli incontri previsti tra il governo nazionale e l'amministrazione comunale portino allo sblocco di questa assurda situazione. Il carcere di Santo Stefano ha un valore storico e culturale che non possiamo permetterci di perdere. Gli annunci non bastano più, bisogna semplificare le procedure e sbloccare i fondi affinché possano essere investiti per dare una nuova vita a questo sito dal valore inestimabile". 

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