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Lazio Pride, anche Gaynet contro Celentano: “Sindaca richiamata all’ordine da Fratelli d’Italia”

A parlare il presidente Coco dopo il mancato patrocinio alla manifestazione dell’8 luglio: “Dev’essere difficile fare la sindaca di Latina con un partito che ti ordina cosa fare anche sui diritti della tua cittadinanza"

Non si placano le polemiche dopo la decisione della sindaca di Latina Matilde Celentano di fare un passo indietro sul Lazio Pride e non concedere più il patrocinio. 

“Dev’essere difficile fare la sindaca di Latina con un partito che ti ordina cosa fare anche sui diritti della tua cittadinanza. La sindaca di Latina è stata richiamata all’ordine da Fdi e dai gruppi estremisti come Pro Vita, come accaduto con Rocca: mistificazione del Pride e patrocinio solo a chi la pensa come il governo” ha commentato Rosario Coco, presidente di Gaynet.

La decisione di non concedere più il patrocinio è arrivata sabato a 48 ore dall’iniziale apertura della prima cittadina. Con una nota e una lettera ai promotori del Lazio Pride Celentano, che ha ottenuto in queste ore il sostegno di Fratelli d'Italia, ha spiegato le ragioni del dietrofront arrivato anche dopo aver letto il manifesto della manifestazione. La decisione di concedere il patrocinio non le aveva certo risparmiato critiche, come comunque sta accadendo in queste ore dopo la sua retromarcia. Una situazione in cui in la sindaca di Latina è finita dopo aver scritto una prima missiva a Tiziano Ferro che ha inevitabilmente riaperto il dibattito sui diritti civili a una settimana dal Lazio Pride che a Latina, per la prima volta con una parata, è in programma sabato 8 luglio. 

“Ridurre il Pride alla rivendicazione della gestazione per altri è come accusare i pompieri di appiccare il fuoco. Va chiarito una volta per tutte: il Pride è una manifestazione che al 95% riguarda altri temi e per quel 5% offre una soluzione all’assenza di regole sulla GPA: non si chiede infatti un ‘nuovo diritto’, bensì una regolamentazione della GPA solidale per evitare che le coppie, 9 volte su 10 etero, evitino di volare in Paesi dove non esistono regole e tutele per le donne. Detto in altre parole - ha aggiunto Coco -, chi alimenta lo sfruttamento delle donne è chi sostiene l’inutile proibizionismo del governo, con una legge che si potrà applicare solo alle coppie omosessuali. È chiaro inoltre che nessuna giunta o governo concede il patrocinio a eventi di cui sposa integralmente le posizioni, perché il patrocinio è una forma di rispetto verso i bisogni della cittadinanza che scende in piazza, non una condivisione delle soluzioni. È estremamente preoccupante, infine, la narrazione messa in bocca a Celentano così come a Rocca secondo la quale il Pride promuoverebbe azioni illegali".

"Manifestare contro una legge dicendo che deve essere cambiata è il sale della democrazia: trasformare questa protesta in ‘promozione dell’illegalità’ è l’anticamera dell’autoritarismo. Dobbiamo forse aspettarci che dopo la legge sul reato universale, i Pride siano vietati perché promuovono l’illegalità? - ha concluso il presidente di Garnet -. Purtroppo non abbiamo ancora Elon Musk tra gli sponsor, che nonostante la figlia avuta con la GPA è stato ricevuto da Meloni con tutti gli onori”.
 

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