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È morto Silvio Di Francia, era stato assessore alla Cultura al Comune di Latina

Giornalista, politico, uomo di cultura e sport, malato da alcuni anni si è spento a Roma la notte scorsa

Stamattina è giunta una triste notizia: si è spento questa notte Silvio Di Francia, che è stato Assessore alle Politiche culturali a Latina dal 2018 al 2020 durante la prima giunta Coletta. Non aveva nemmeno 70 anni.
Nel 2020 gli era stata diagnosticata una Sclerosi Laterale Primaria, una malattia degenerativa, che non gli ha dato scampo.

Uomo di grande cultura e sensibilità, giornalista con una lunga militanza politica che lo ha portato a ricoprire il ruolo di Assessore alla Cultura anche a Roma durante la sindacatura di Francesco Rutelli e poi di Walter Veltroni. È stato presidente di Zetema, società che gestisce il sistema museale romano e organizza progetti culturali.

Silvio Di Francia era una persona ironica, appassionata di musica, letteratura, attenta alle tematiche sociali, (si era adoperato affinché Latina negli anni del suo assessorato celebrasse La Giornata Internazionale dei Diritti Umani), grande sportivo: praticava judo sin da ragazzo, diventando anche campione italiano e finendo più volte in nazionale, è stato anche presidente del Comitato Regionale Lazio della Fijlkam (Federazione Italiana di Judo, Lotta e Karate).

A Latina aveva lavorato con passione alla riapertura del Cambellotti, rendendolo un museo 4.0, alla promozione del territorio con la creazione del Sistema Integrato delle Città di Fondazione, ha spinto affinché anche Latina avesse una prestigiosa guida turistica della serie di Repubblica. Di Francia ha amato lavorare come Assessore a Latina, sebbene avesse pochi mezzi, ha sempre cercato di programmare eventi che avrebbero fatto riappropriare i cittadini degli spazi pubblici: tra questi ricordiamo le notti bianche in occasione dei concerti di Calcutta allo Stadio Francioni e di Achille Lauro in piazza del Popolo, una vera e propria Maratona Pennacchi che ha portato a Latina critici letterari, scrittori e intellettuali, da cui poi è stato tratto un saggio pubblicato da Mondadori.

Per la sua personalità, il suo impegno e passione, la sua apertura verso tutto ciò che è bello e di qualità, ha lasciato a Latina un ricordo indelebile in quanti hanno collaborato con lui: dalla giunta comunale alle associazioni culturali, dai giornalisti ai cittadini che hanno seguito il suo lavoro.

Lo ricorda l’ex sindaco Damiano Coletta “Sconcerto, commozione, dolore, tanto dolore. La notizia della morte di Silvio Di Francia mi ha profondamente rattristato … Un uomo che è vissuto a pane e sport, a pane e politica, a pane e cultura: una combinazione che ne ha fatto una persona unica, con la quale era impossibile non confrontarsi, anche duramente, anche litigando, ma sempre con l’obiettivo di trovare una sintesi”.

Anche la vice sindaca della giunta Coletta, Maria Paola Briganti lo ricorda con ammirazione e affetto “Con grande dispiacere apprendo che Silvio Di Francia ci ha lasciati. Politica, cultura, ambiente, sport, musica. Silvio è stato un uomo poliedrico, innovativo, visionario. Un funambolo delle emozioni e delle passioni che nella nostra città ha portato eventi straordinari e gettato le basi per una città aperta, connessa e proiettata verso il futuro”.

La parole di cordoglio arrivano dal mondo della politica e della cultura pontino, romano e nazionale.
 Silvio Di Francia ha lasciato un vuoto che solo le persone in gamba sanno lasciare e tutti noi serberemo il ricordo degli insegnamenti, della sua gentilezza e disponibilità che lo hanno sempre contraddistinto.

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