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Cronaca Sezze

Scandalo al cimitero di Sezze, dopo l'arresto della Castriota il procedimento passa ad altro giudice

Rinviata al 10 ottobre l'udienza preliminare a carico dei 29 indagati per la gestione dell'Ipogeo. Tre hanno scelto il rito abbreviato

E’ slittata al 10 ottobre prossimo l’udienza preliminare a carico delle 29 persone coinvolte nell’inchiesta denominata ‘Omnia 2’ relativa alla gestione del cimitero di Sezze.

A determinare il rinvio l’arresto il 20 aprile scorso del gip Giorgia Castriota titolare del procedimento in sede preliminare nell’ambito del quale proprio oggi, martedì 2 maggio, avrebbe dovuto definirsi la sorte degli indagati accusati a vario titolo di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, in concorso e continuato; induzione indebita a dare o promettere utilità; distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere, in concorso e continuato; peculato continuato; concussione in concorso; tentativo di minaccia o violenza in concorso per costringere a commettere un reato; esecuzione di lavori in assenza del titolo abilitativo e in violazione del regolamento di polizia mortuaria, ha chiesto il rinvio a giudizio. Nella ultima udienza infatti il pubblico ministero Valerio De Luca aveva chiesto una condanna a 2 anni e otto mesi di carcere per i tre imputati che hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato - Fausto Perciballe, Andrea Redi e Alfredo De Angelis - e quelle di rinvio a giudizio per gli altri 26 tra i quali ci sono Fausto Castaldi, custode del cimitero di Sezze, il figlio Antonio; il dipendente comunale Maurizio Panfilio, l’ex comandante dei carabinieri di Sezze Mattia Benvenuto, i titolari di ditte funebri Gianni e Giusino Cerilli, Gianluca Ciarlo, Antonio e Francesco Fanella.

Al centro dell’indagine il custode del cimitero che, secondo quanto accertato, induceva i privati a versare somme di denaro per assicurare una sepoltura ai propri cari, avvalendosi del contributo determinante di un funzionario del Comune che predisponeva la determina di assegnazione dei loculi o delle tombe, a sepoltura già realizzata. I carabinieri hanno inoltre fatto luce sul pagamento di ingenti importi di denaro da parte di imprese interessate ad ottenere dal custode la realizzazione di lavori edilizi e di decorazione delle tombe già spettanti ad una società partecipata dal Comune, come anche sulle traslazioni delle salme che venivano mischiate ai resti di altre tombe, disposte sempre dal custode per consentire la costruzione di nuove tombe da cedere ai cittadini di Sezze.

Ora il procedimento dovrà essere assegnato ad un altro giudice per l’udienza preliminare ma la data è stata comunque fissata al 10 ottobre prossimo.

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