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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

“Pericolosità sociale”: scatta la sorveglianza speciale per Roberto Ciarelli

Il provvedimento del Tribunale di Roma notificato dai carabinieri al 27enne nel carcere di Viterbo dove è attualmente detenuto

E’ scattata la misura della sorveglianza speciale per Roberto Ciarelli, 27enne esponente dell’omonimo clan e con un passato criminale già di tutto rispetto. Figlio di Ferdinando “Furt” Ciarelli e di Rosaria Di Silvio, il giovane si è visto notificare il provvedimento emesso dalla sezione specializzata Misure di prevenzione del tribunale di Roma, su richiesta della procura di Latina, nel carcere di Viterbo dove al momento è detenuto dai carabinieri del nucleo investigativo di Latina. 

Sono recenti le condanne nei confronti del 27enne a 9 anni nell’ambito del processo figlio dell’operazione “Purosange Ciarelli” che nel 2022 aveva portato all’arresto di 15 persone membri del clan per i reati di estorsione, violenza privata, lesioni, danneggiamento, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolazione mafiosa, e quella a 7 anni e 4 mesi nel processo “I Pubblicani”, secondo cui è ritenuto colpevole di estorsione aggravata. 

“Appare provata, al di fuori di ogni dubbio - si legge nel provvedimento che dispone la sorveglianza speciale -, la pericolosità sociale di Ciarelli, nei cui confronti appare necessario esercitare una rigorosa ed assidua sorveglianza”, e che “appare evidente che gli elementi di pericolosità sociale del predetto, ai fini della applicazione della misura di prevenzione, sono stati accertati da situazioni obiettive e fatti specifici in modo da escludere valutazioni soggettive e meri sospetti”. 

L'attività di indagine ha consentito infatti di dimostrare come il 27enne, fin da quando era minorenne e quasi senza soluzione di continuità, sia stato una persona dedita a reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti e con un comportamento caratterizzato da una spiccata  aggressività fisica e verbale, e di evidenziare “una spiccata capacità delinquenziale del giovane che ha persistito nelle proprie attività criminali nonostante sia stato sottoposto a misure detentive”. “L'indole violenta e prevaricatrice del Ciarelli si è estrinsecata nelle condotte di lesioni personali, violenze private, estorsioni, sequestro di persona, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale” si legge ancora nel provvedimento del tribunale di Roma in cui si fa riferimento a una lunga serie di accuse che negli anni sono state mosse al 27enne coinvolto in diverse inchieste.

“Il Ciarelli è da ritenersi soggetto abitualmente dedito fino a tutto il 2021 ad attività delittuosa posta in essere in modo costante, continuo, ininterrotto, ponendo in essere una pluralità di delitti” si legge in un altro passaggio del decreto in cui si fa cenno anche al “sistematico ricorso alla violenza, alla minaccia anche con l’uso delle armi, per affermare il controllo e il dominio sul territorio da parte sua e dei suoi complici, tutti appartenenti a un ben delineato contesto criminale la cui semplice evocazione incute timore sulle vittime delle sue condotte che si avvicendano nel tempo”.

Secondo quanto disposto con il provvedimento al giovane si impone, per i prossimi tre anni, di non allontanarsi dal comune di residenza, di non uscire dalla sua abitazione nell'arco compreso tra le 21,30 e le 6,30, di cercare un lavoro e di non frequentare persone che abbiano subito condanne o che siano sottoposte a misure di prevenzione. La misura sarà efficace nel momento in cui il 27enne lascerà il carcere. 

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