rotate-mobile
Politica

Chioschi e metro, Lbc: “Da noi scelte politiche precise. Chiediamo ora di fare luce su troppe ombre”

La conferenza del movimento dopo l’inchiesta sul primo chiosco, la sentenza della Corte di Appello sulla metro, che chiama in causa anche il tema delle transazioni, e il caso della ripresa dei lavori nel cantiere Malvaso di Borgo Piave

“Sono vicende che ci portano indietro, che appartengono sì a un passato ma neanche troppo lontano, che sono al tempo stesso molto attuali e ci riguardano direttamente”: il riferimento della segretaria di Lbc, Elettra Ortu La Barbera, e dell’ex sindaco di Latina Damiano Coletta è alla vicenda dei chioschi, venuta prepotentemente e nuovamente alla ribalta dopo gli arresti nell’ambito dell’inchiesta di Dda e squadra mobile sulle intimazioni per l’assegnazione in particolare del primo chiosco, e quella della metro dopo la sentenza della Corte d’Appello che ha respinto la richiesta di risarcimento milionario da parte della società che aveva l’appalto dei lavori mai iniziati. Due vicende a cui nelle ultime ore si è aggiunta anche quella del cantiere del cosiddetto “palazzo Malvaso” dove sono ripresi i lavori dopo la mancata impugnazione da parte del Comune di Latina della sentenza del Tar sulla demolizione. 

Ortu La Barbera: "Da noi scelte politiche precise"

E su questo Lbc ha voluto accendere i riflettori nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte anche il capogruppo Dario Bellini e le consigliere Floriana Coletta e Loretta Isotton. “Le vicende dei chioschi e della metro hanno a che vedere con scelte politiche precise che sono state fatte dalla precedente amministrazione e che dimostrano come l’applicazione di un metodo e il perseguire obiettivi nel solo interesse del bene comune porta a risultati - ha detto la segretaria di Lbc Ortu La Barbera -. La vicenda dei chioschi non ci rende felici perché rende evidente come questa città sia fragile sia dal punto di vista della legalità che della sicurezza che sono due temi strettamente correlati e che interessano i cittadini. Se per sei anni abbiamo potuto avere una assegnazione regolare permettendo agli imprenditori di lavorare sul lato sinistro del lungomare è perché è stata fatta una scelta. Perché le scelte e le non scelte hanno ricadute sui cittadini” ha aggiunto Ortu La Barbera rivendicando appunto quella fatta da Coletta nel 2017 quando davanti a quelle “strane rinunce” per l’assegnazione del primo chiosco decise di presentare un’esposto in Questura. “Una scelta che non fu appoggiata dall’opposizione di allora come dovrebbe accadere in queste situazioni quando le decisioni che vengono prese non hanno colore politico”. Poi la metro che, aggiunge la segretaria di Lbc, “dimostra come perseguire un metodo e fare la scelta di non andare a transazione ha portato un vantaggio per la comunità”.

Coletta: "Fare luce su troppe ombre"

Più nel dettaglio è entrato l’ex primo cittadino di Latina Coletta che ha rivendicato quanto fatto nel 2017 quando difronte a tre rinunce per l'asseganzione del primo chiosco “come giunta abbiamo deciso di prendere una posizione. Portare le carte in Questura è stato un atto doveroso e coraggioso, ma quando un atto doveroso diventa anche coraggioso significa che qualcosa non funziona” ha aggiunto l’ex sindaco. “Ricordiamo il clima che c’era allora maturato negli anni precedenti, vale a dire di persone che beneficiavano di posizioni senza che ci fosse una situazione legittimata e forse frutto di una qualche connivenza che danneggiava la città. Quando si ostenta la parola trasparenza come è stato fatto dalla sindaca e dal senatore Calandrini, poi ci devono essere le scelte politiche che vanno in quella direzione - ha detto ancora Coletta -. All’epoca ci siamo presi una responsabilità non sostenuta dall’opposizione ma quello che è emerso dopo dimostra che purtroppo avevamo ragione. Quello che chiediamo alla maggioranza è di proseguire su questa linea e di fare chiarezza anche sui rapporti tra politica e criminalità. Nelle carte dell’inchiesta - ha detto ancora l’ex primo cittadino senza fare direttamente il nome del vice sindaco - viene citato un membro della giunta, che non è indagato e non ci permettiamo minimamente di adombrare alcun sospetto e magari è stato anche intimidito, ma è legittimo chiedere conto del perché questa persona viene citata; perché la politica deve fare anche questo, non deve lasciare il minimo dubbio e la minima ombra. Dobbiamo tenere tutti gli occhi aperti; c’è stata l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte di Appello e Latina è stata citata tra i comuni del Lazio con un volume di reati per mafia equiparabile a quelli delle città più attenzionate. Questo deve far riflettere la politica che deve avere il coraggio di fare delle scelte; non si possono avere situazioni poco chiare; o si sta da una parte o dall'altra” ha aggiunto Coletta spiegando che sta valutando l’ipotesi, e la possibilità, di costituirsi parte civile come cittadino e come ex sindaco proprio per la vicenda dei chioschi.

Altro tema, poi, quello della metro. “Non possiamo far finta di nulla. C’è stata la certificazione di un bluff, di un’opera che non aveva sostenibilità economica. La transazione non l'abbiamo proprio presa in considerazione perché eravamo convinti che era necessario andare fino in fondo, e i fatti ci hanno dato ragione. E qui entriamo in un altro ambito, quello delle transazioni in cui c’è poca chiarezza, pensiamo alla Latina Ambiente. E chiederemo conto anche per quanto riguarda la vicenda della ripresa dei lavori nel cantiere Malvaso a Borgo Piave. Perché non si è deciso di impugnare la sentenza del Tar e fare ricorso al Consiglio di Stato? Bisogna tentarle tutte quando si rappresenta una città. E a me sembra invece che ci siano atteggiamenti che vanno verso una direzione della convenienza politica che non è a tutela della comunità. Vigileremo, terremo gli occhi aperti. Vogliamo chiarezza per la cittadinanza perché sembra invece che sia in atto una pericolosa restaurazione che si basa su delle coordinate da cui noi prendiamo le distanze e chiediamo di fare luce su troppe ombre” ha poi concluso l'ex primo cittadino.

Bellini sula ripresa dei lavori al cantiere Malvaso

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo di Lbc Dario Bellini. “Non nego la nostra preoccupazione per le modalità di lavoro di cui abbiamo parlato anche nel corso dell’incontro con il presidente del Consiglio Raimondo Tiero”. Come ha espresso preoccupazione il consigliere di Latina Bene Comune anche per la vicenda del cantiere Malvaso: “Non è normale che riprendano i lavori con un piccolo cartello senza che vengano fornite tutte le informazioni del caso. Possibile che la politica non si occupi di questi temi?” si è interrogato Bellini. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Chioschi e metro, Lbc: “Da noi scelte politiche precise. Chiediamo ora di fare luce su troppe ombre”

LatinaToday è in caricamento