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Cronaca Cisterna di Latina

La lunga scia di sangue a Cisterna: 11 anni di femminicidi, nove vittime

Il duplice omicidio di Cisterna richiama la strage del 2018 per mano del carabinieri Capasso. Tutte le vittime: Alessia e Martina, Elisa Ciotti, Desirée Mariottini, Tiziana Zaccari, Francesca Di Grazia e Martina Incocciati

"E' San Valentino, festeggeremo l’amore. Quale amore? Quello che uccide? Quello che usa le pistole? Quale amore? È appena iniziato l’anno e ho timore di aprire i social, di vedere i tg. Ferite che si riaprono, da sentire venir meno la vita. Proprio come questa sera. A Cisterna di Latina ancora morte, ancora terrore. Sempre la stessa rabbia, lo stesso dolore. Nessuno è immune, nessuno al sicuro. Non è amore. Non è vita. Non è un’emergenza sociale lontana da noi. Ma il dolore di stasera troppo, troppo vicino. Non ci sono parole. Sono solo vicina stasera a tutti voi. Col cuore a Cisterna. Stretti in un abbraccio senza tempo e senza spazio. Uniti da un amore che non ha confini, che grida giustizia e grida il cambiamento. Troppa omertà, ancora tanto da fare. Io continuo la mia battaglia. A Renèe, a Nicoletta, a tutte le donne e le giovani vite spezzate". Ad Antonietta Gargiulo, alle sue parole di donna che porta nel cuore la morte delle due figlie, Alessia e Martina, uccise a 8 e 13 anni dal padre Luigi Capasso, appuntato dei carabinieri.

Era il 28 febbraio 2018, ancora a Cisterna: lunghe ore con il fiato sospeso, con le forze dell'ordine sotto la palazzina di via Collina dei pini e l'uomo asserragliato in casa che finge di tenere in ostaggio le due bambine, che in realtà ha già ucciso nel sonno dopo aver sparato in garage alla stessa Antonietta. Lui si toglie la vita, lei si salva per miracolo. E ora le sue parole pesano come un macigno su questo nuovo orrore che si consuma nella stessa città. E' un dolore che si rinnova e che non troverà mai pace. Antonietta Gargiulo affida i suoi pensieri ai social e scrive, mentre la città di Cisterna è sconvolta di nuovo da due femminicidi, quelli di Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, madre e figlia intervenute per difendere Desirée dal suo fidanzato, Christian Sodano, che impugnava una pistola nella loro casa. L'analogia con la sua tragedia è evidente e la sorte vuole che Renèe e Alessia frequentassero lo stesso istituto a Cisterna e la stessa scuola di danza.

In queste tragiche ore il pensiero di tutti va dunque alla strage del 2018, ma anche alla lunga scia che ha insanguinato Cisterna negli ultimi anni. A ottobre del 2018 la città piange Desirée Mariottini, la 16enne trovata senza vita in un palazzo occupato a San Lorenzo, a Roma. Nel 2019, il 10 giugno, viene uccisa in casa, nel quartiere San Valentino, la 35enne Elisa Ciotti. La donna viene colpita alla testa con un martello alla testa e poche ore dopo viene rintracciato e arrestato il marito, Fabio Trabacchin, che confessa di averla uccisa.

Prima ancora, nel 2014, è Tiziana Zaccari ad essere uccisa: aveva lasciato il marito e deciso di denunciare i suoi maltrattamenti. Ma Antonino Grasso, agente di polizia penitenziaria originario di Messina, impugna la sua arma d'ordinanza, la colpisce e la uccide, per poi rivolgere l'arma contro se stesso. A ottobre del 2013 un'altra tragedia si consuma invece a Borgo Flora. Un altro duplice omicidio: madre e figlia, Francesca Di Grazia e Martina Incocciati, vengono trovate senza vita nel loro appartamento. Le indagini consentono di stringere il cerchio intorno alla figura dell'ex marito della donna, poi condannato all'ergastolo.

Infine, lo scorso giugno, a Roma viene uccisa Pierpaola Romano, poliziotta di 58 anni. L'assassino è un collega, Massimiliano Carpineti, originario di Cori e residente a Cisterna.

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